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Incontro a Venezia

La scalinata che immette alla stazione di Santa Lucia di Venezia era più affollata del solito: molte persone stavano bivaccando sdraiate sui loro zaini, altre andavano su è giù, alcune, evidentemente appena scese dal treno, stavano ammirando la prima visione della città. Insomma una grande confusione, solito sudicione e inoltre la giornata era piuttosto calda anche se ventilata.
In mezzo a tutto questo caos si doveva trovare il motivo di questa mia andata in laguna.
Non ci misi molto per notarla:  alta, slanciata, fasciata in un vestitino giallo tenue molto elegante, che metteva in evidenza ancora di più la sua figura anche se non ce n’era assolutamente bisogno. Una gran bella donna pensai tra me e me e, dopo un attimo di esitazione mi diressi verso di lei con piglio deciso. Ci eravamo conosciuti in un social network per caso, anzi per un doppio caso: un’amica comune, a cui dovevo mandare dei libri, mi aveva dato il suo come indirizzo di spedizione ritenuto più sicuro.
Un giorno mi disse che era nei suoi piani fare un viaggio a Venezia perché doveva partecipare a un seminario di statistica. Ci saremmo potuti incontrare.
Ero arrivato ad un metro da lei: mi inquadrò subito dalle foto che le avevo inviato e mi sorrise.
Ciao Laura dissi come stai e le tesi la mano. Lei la strinse vigorosamente e  mi offrì la guancia per il rituale bacio. Mi è sembrato da subito un incontro fra persone che si erano viste da poco ….
La presi sottobraccio per guidarla fuori da tutto quella baraonda. La mia intenzione era di farle visitare le isole della laguna in special modo Burano e Murano. Laura accondiscese sorridendo e ci dirigemmo verso l’imbarcadero. A dir il vero mi mostrai un po’ imbranato: non conoscevo le linee e dovetti chiedere a destra e manca .Ovviamente scegliemmo il vaporetto diretto. Onestamente ero stato solo una volta da quelle parti, quindi penso di non essere stato certamente una buona guida. Ma che interessava: mi piaceva stare assieme a lei, camminare per i ponticelli delle isole, ammirare i colori vivaci delle case, osservare i negozietti che vendevano oggetti di vetro sicuramente fatti in China, dato che in Murano, non c’è più nemmeno un luogo dove soffiano il vetro e a Burano non so chi faccia ancora i famosi merletti. E poi moltitudini di giapponesi che fotografavano qualsiasi cosa.
Ci fermammo a mangiare in un ristorante “tipico” di Burano. Ovviamente tutto a base di pesce più o meno congelato.
Il tempo passava veloce: avevamo tante cose da dirci per conoscerci meglio e quindi la conversazione non si fermò quasi mai. Sapeva ascoltare e intervenire sempre al momento giusto  Era ora di ritornare. Scendemmo davanti al Danieli tanto per dare un’occhiata alla piazza San Marco. Un caffè seduti in uno dei celebri e carissimi bar del posto, ove costantemente dei musici suonano non si sa a chi. Tanto nessuno ascolta: parla o scatta fotografie.
Era ora di lasciarci: il suo albergo era nelle vicinanze. Vidi un fioraio e mi venne in mente della sua passione per le margherite e i fiori semplici. Trovai qualcosa: Laura mi sorrise con i suoi occhi dolci e mi diede un bacio veloce sulle labbra.
La salutai semplicemente come avevo fatto ore prima. Cose se fosse una cosa naturale. Come ci si vedese quasi ogni giorno. Mi diressi verso l’imbarcadero. Laura era ancora ferma e agitò la mano in segno di saluto. Io feci lo stesso poi salii nel vaporetto tra una fiumana di gente: per la maggior parte sudaticcia  All’improvviso mi venne in mente che non le avevo scattato neanche una foto.
Mi venne spontaneo un sorrisetto: a lei non piace essere fotografata ed io anche se in maniera involontaria avevo rispettato il suo volere.
La barca rullando paurosamente si mise in movimento. Una bella giornata se ne era andata. Chissà se ci sarebbe stata un’altra volta.
 

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