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Un Paese-presepe

In occasione delle festività  natalizie, un paese della valle di Susa, si trasforma in un vero e proprio presepe. Venaus, circa mille abitanti, poco distante dalle alte vette, paradiso di sciatori che affollano  località turistiche meravigliose, si organizza, per mantenere un’antica tradizione, e allestisce  lungo un percorso di due chilometri, presepi di ogni dimensione e tipo adoperando tutto ciò che la montagna offre e in ogni strada,in una legnaia, in un  cortile, in un vano ricavato da  una vecchia finestra, in un fienile, lungo un pubblico lavatoio, su di un grande masso presso una cancellata, sotto un portico, in una grande gerla, dentro un cesto, all’interno di una damigiana, il visitatore può ammirare veri e propri capolavori. Presepi in miniatura, creati con sassi, tappi di bottiglia, noci , ghiande, funghi, castagne, pasta che sapientemente e pazientemente con abilità e fantasia illimitata, compongono lo scenario completo, curato nei minimi particolari, di quel miracoloso evento della nascita di Gesù. Nelle borgate che già si arrampicano sulla montagna, si incontrano poi tutti i personaggi, in formato reale, che animano il paese: due vecchiette lavorano a maglia sedute sullo scalino della porta di una casa, un padre con il bambino seduti  sul muretto che costeggia il torrente, pescano  di tutto, il bimbo tiene fra le mani un grosso pesce, il padre trova attaccata alla sua canna una vecchia scarpa…. Alzando lo sguardo, su un fienile una donna stende i panni ed un'altra trasporta un pesante cesto mentre ad un finestrella una bimba paffuta osserva il passaggio sulla strada. Attraverso il vetro di una finestra si scorge una signora che cuce, con una vecchia Singer,  un grembiulino, e appoggiati sul tavolo si trovano le scatole dei  fili, le forbici e quant’altro. Seduto su una vecchia scala a pioli, un contadino osserva le montagne tenendo fra le mani un fiasco di vino, più avanti bambini che giocano festosi, la scuola con la bidella sulla soglia della porta che li attende, una mamma che accompagna il suo bambino tenendolo per mano. Non manca poi il porcile con mamma maialina che allatta i suoi piccoli, le donne che lavano i panni presso un lavatoio accanto al quale una contadina accudisce in contemporanea  la sua bimba che gioca e la capra col caprettino che brucano l’erba, accanto a loro la cesta dei giochi con le trottole di legno della bambina, il secchio per il latte che presto  si colmerà, dopo la mungitura che si suppone prossima. Via,  via scene di vita quotidiana, descritte , direi dipinte con mezzi  semplici ma di grande effetto, tutto nasce dalla fantasia e dalla volontà di una popolazione unita che viene coinvolta nella preparazione di questo presepe-paese e che ogni anno rinnova con grande entusiasmo. Personalmente, pur non togliendo merito alla luci ed agli scintillii delle luminarie, preferisco la genuinità e la spontaneità di questo allestimento eseguito da persone che certamente SENTONO ancora lo spirito del Natale.
annachiappero
 

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