Scritto da © davedomus - Lun, 07/01/2019 - 21:55
Ho teso un agguato al molle tramonto
mozzato i raggi di un sole già stanco
bevuto a sorsi il suo succo dorato.
Così sarà la mia notte ubriaca
onde nel cielo e stelle nel mare
pensieri mietuti con falce di Luna.
Lucciole spente farfalle splendenti
cicale stonate rospi cantanti
anima morta sdraiata in grondaia.
Così saltello sui tetti di versi
appendo alle nuvole parole domate
danzo col fumo in un camino crollato.
Lecco del cielo le strie argentate
dondolo il capo al vento del fato
strappo ai lampioni la tremula luce.
Coloro di risa un gatto sbandato
strappo le pinne ai pesci del mare
cospargo di fiori le mute fontane.
Corro sul filo di panni bagnati
mi ingozzo con foglie di rami spezzati
innaffio di pianto il mio sogno rubato.
Stanco mi seggo a guardare le mani
sull'orlo dell'alba i miei occhi poggiati
sposo la vita di folli vesti guarnita.
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