Scritto da © Ezio Falcomer - Dom, 03/02/2019 - 08:22
Ricordati gli istanti in cui t'ho amato,
erano freschi di torrente,
preziosi di diamante,
rari.
Impossibili.
Quale miracolo l'avverarsi dell'amore
che non chiede nient'altro,
nemmeno che il tempo passi.
Per questo è una follia.
Vive soltanto nel fermarsi del tempo,
quando le mani non afferrano più.
erano freschi di torrente,
preziosi di diamante,
rari.
Impossibili.
Quale miracolo l'avverarsi dell'amore
che non chiede nient'altro,
nemmeno che il tempo passi.
Per questo è una follia.
Vive soltanto nel fermarsi del tempo,
quando le mani non afferrano più.
È remoto quel tempo.
Vivo un'altra stagione,
fatta di una scorza più dura.
Di aridi steli e di sete affaticata.
Di dolore ma anche di pace.
Con gli occhi usurati e anziani
di chi guarda il lontano nella crepa del sasso.
Vivo un'altra stagione,
fatta di una scorza più dura.
Di aridi steli e di sete affaticata.
Di dolore ma anche di pace.
Con gli occhi usurati e anziani
di chi guarda il lontano nella crepa del sasso.
Lascio andare il mio corpo lungo il fiume,
verso la città del silenzio.
Forse tutto sarà ricordato.
O forse no.
Tutto svanirà.
Nel paese dell'eterno
la luce ottenebra le nostre storie
d'infinitesima polvere.
verso la città del silenzio.
Forse tutto sarà ricordato.
O forse no.
Tutto svanirà.
Nel paese dell'eterno
la luce ottenebra le nostre storie
d'infinitesima polvere.
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