Scritto da © Ezio Falcomer - Mar, 21/08/2018 - 09:33
Ho dato la stura alle emozioni,
alle preghiere, e a qualche bestemmia,
in questa sera di birra doppio malto,
come un prato bianco
dove si accampano gli eroi di re Artù.
E questi accenti parlano
di viscere doloranti
e di schiena non oliata.
Ho una rabbia ammaestrata
che non travolge più mia madre.
Sono rade le strade
che si congiungono alla 66,
ormai si va dritti verso il fondo
di un vicolo suburbano,
con uccelli e cani viziati.
Ho dato la stura al mio sangue mentecatto,
al mio anziano pelo iridescente,
di povero cristo che se la fa sotto.
Sono sempre più ai margini,
sempre più trasparente.
Ologramma.
Amo così, senza lasciare segni.
Con un cuore disperso nella melma,
o risucchiato nei vortici delle nebulose.
alle preghiere, e a qualche bestemmia,
in questa sera di birra doppio malto,
come un prato bianco
dove si accampano gli eroi di re Artù.
E questi accenti parlano
di viscere doloranti
e di schiena non oliata.
Ho una rabbia ammaestrata
che non travolge più mia madre.
Sono rade le strade
che si congiungono alla 66,
ormai si va dritti verso il fondo
di un vicolo suburbano,
con uccelli e cani viziati.
Ho dato la stura al mio sangue mentecatto,
al mio anziano pelo iridescente,
di povero cristo che se la fa sotto.
Sono sempre più ai margini,
sempre più trasparente.
Ologramma.
Amo così, senza lasciare segni.
Con un cuore disperso nella melma,
o risucchiato nei vortici delle nebulose.
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