Scritto da © Ezio Falcomer - Sab, 29/12/2018 - 14:58
Io a volte sto così,
con lo sguardo impalato a un non luogo.
Mi passano i secoli davanti
come il popolo d'Israele al Sinai.
Mi passano gli angeli, gli eroi, i mostri,
le parole di sette o dieci sillabe.
con lo sguardo impalato a un non luogo.
Mi passano i secoli davanti
come il popolo d'Israele al Sinai.
Mi passano gli angeli, gli eroi, i mostri,
le parole di sette o dieci sillabe.
Io a volte sto così e perdo tantissimo tempo.
Ma senza volerlo.
Come un pesce allampanato,
una rana perplessa su fango e melma.
Sto e penso, o divago.
E non mi decido. Ma sono felice.
Perché sono calmo. E non c'è ansia.
Ma senza volerlo.
Come un pesce allampanato,
una rana perplessa su fango e melma.
Sto e penso, o divago.
E non mi decido. Ma sono felice.
Perché sono calmo. E non c'è ansia.
Sto così e la mia vita non è inutile.
E qualche caffè. E riapro il libro.
Sono quello che si dice "un contemplativo".
O un fulminato.
E ho paura di perdere
questo atollo di perfetta pace.
E qualche caffè. E riapro il libro.
Sono quello che si dice "un contemplativo".
O un fulminato.
E ho paura di perdere
questo atollo di perfetta pace.
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