Scritto da © Ezio Falcomer - Sab, 24/02/2018 - 07:53
La luce fa un tonfo azzurro
sui pavimenti delle cappelle
e delle navate,
sulle strade consumate di stenti
e desideri, di ferite mortali.
La luce guizza come soprano
sui brillanti giardini, sul vomito
degli anziani, sulle rade dei porti.
La luce, rossa, penetra le tenebre,
concupendo il demonio
o corrompendo i serafini.
La luce alleggerisce od opprime.
La luce è impossibile a dirsi,
così neonato è il suo ego,
così gassoso il suo stato, ai tramonti.
sui pavimenti delle cappelle
e delle navate,
sulle strade consumate di stenti
e desideri, di ferite mortali.
La luce guizza come soprano
sui brillanti giardini, sul vomito
degli anziani, sulle rade dei porti.
La luce, rossa, penetra le tenebre,
concupendo il demonio
o corrompendo i serafini.
La luce alleggerisce od opprime.
La luce è impossibile a dirsi,
così neonato è il suo ego,
così gassoso il suo stato, ai tramonti.
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