Scritto da © Ezio Falcomer - Dom, 25/09/2016 - 05:16
Mogio mogio, rimiro il mio orologio. Mi chiamo Ambrogio, ho gran nostalgia di Topo Gigio. In quegli anni portavo un cappello frigio. Nel profondo dell’anima son molto grigio. Tengo al volto uno sfregio: ho combattuto nella Decima Legio, anche se il nostro Magio ha fatto a meno del vostro coragio. La comunione l’ho fatta con Padre Eligio. Alla fin di quell’anno ho fatto uno stagio nel municipio di Bagnoregio, il che mi ha dato molto prestigio e di questo mamma ancora mi elogia. Non vedo l’ora, comunque, di uscir da un pertugio, per fare un bagno nel fiume Stigio, o comprarmi uno chalet nell’isola di Ogigia, unirmi a quella gran Topa dagli occhi di bragia, di nome Calipso, della stirpe dei Gipsy, i King magnifici delle isole Figi. E pasteggiar tutto il die a salame e formagio, innaffiando il tutto di buona cervogia.
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