Scritto da © Ezio Falcomer - Gio, 09/08/2018 - 12:49
Questo agosto passa lento
ed è già passato,
come le nostre illusioni,
i nostri amori maleducati.
La solitudine impregna, di poi,
le tende della cucina,
come fumo di sigaretta,
e un'anguria mezza mangiata
dimentica il suo veleno.
La fiamma sotto il caffè
è l'unica cosa regolare e ordinata.
Scientifica, in un mondo
tutto trambusto
e sala giochi di particelle nebulose.
Farnetico, esalando
i forse ultimi sospiri.
Agosto nel mio cuore
è già masticato.
L'aria dal terrazzo
mi tocca le caviglie.
Vivo a singhiozzo
in uno spazio ormai privo di senso.
Notizie dal mondo e borsa della spesa
giacciono là,
e io abulico canto con la mente
ingorghi di pensieri.
È come un gracidio su risaia,
nella sconfinata campagna
estenuata d'afa e di vecchiaia.
ed è già passato,
come le nostre illusioni,
i nostri amori maleducati.
La solitudine impregna, di poi,
le tende della cucina,
come fumo di sigaretta,
e un'anguria mezza mangiata
dimentica il suo veleno.
La fiamma sotto il caffè
è l'unica cosa regolare e ordinata.
Scientifica, in un mondo
tutto trambusto
e sala giochi di particelle nebulose.
Farnetico, esalando
i forse ultimi sospiri.
Agosto nel mio cuore
è già masticato.
L'aria dal terrazzo
mi tocca le caviglie.
Vivo a singhiozzo
in uno spazio ormai privo di senso.
Notizie dal mondo e borsa della spesa
giacciono là,
e io abulico canto con la mente
ingorghi di pensieri.
È come un gracidio su risaia,
nella sconfinata campagna
estenuata d'afa e di vecchiaia.
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