Scritto da © Ezio Falcomer - Mer, 07/02/2018 - 08:55
Scrivere è un atto ottimistico,
di un'incoscienza a dir poco scandalosa.
È uno spreco di energie.
In cambio di nulla.
A parte una minoranza,
non si riceve denaro
e nemmeno beni in natura.
Ma si rischia l'anima,
a volte anche l'equilibrio mentale.
E, cosa ben più grave,
si può ottenere indifferenza.
di un'incoscienza a dir poco scandalosa.
È uno spreco di energie.
In cambio di nulla.
A parte una minoranza,
non si riceve denaro
e nemmeno beni in natura.
Ma si rischia l'anima,
a volte anche l'equilibrio mentale.
E, cosa ben più grave,
si può ottenere indifferenza.
Scrivere può essere un atto edonistico,
oppure sadomasochistico.
Talvolta ha un effetto olistico.
A volte può essere un po' sciamanico.
Ma si scivola anche
nella scemenza, oppure nella demenza.
Spesso ci si addentra in territorio kitsch.
oppure sadomasochistico.
Talvolta ha un effetto olistico.
A volte può essere un po' sciamanico.
Ma si scivola anche
nella scemenza, oppure nella demenza.
Spesso ci si addentra in territorio kitsch.
Scrivere è di sicuro molto narcisistico.
E comporta uno sforzo spastico.
In verità è uno sforzo ormai giurassico.
Un gesto sempre più d'altri tempi.
Con un effetto a volte atarassico.
Scrivere è perfettamente inutile.
È come al telegrafo senza fili.
Quello che parte dalla bocca dell'autore
arriva al lettore sfregiato e deformato.
E comporta uno sforzo spastico.
In verità è uno sforzo ormai giurassico.
Un gesto sempre più d'altri tempi.
Con un effetto a volte atarassico.
Scrivere è perfettamente inutile.
È come al telegrafo senza fili.
Quello che parte dalla bocca dell'autore
arriva al lettore sfregiato e deformato.
È un gioco,
ma un gioco pericoloso.
ma un gioco pericoloso.
E rischia d'essere anche noioso.
Scrivere è un... coso.
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- Blog di Ezio Falcomer
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