Scritto da © Ezio Falcomer - Gio, 01/12/2016 - 14:14
[Agosto-Settembre 2016]
La tua pelle rivela
poema africo.
Caldo è il vento di sera
*
Cuore gaio, stasera.
Suono rapace,
il silenzio del cielo
*
Ti lecco, gatta dea.
Gratitudine
gemente spezia l'aria.
*
Carta igienica è il Buddha.
Svaniscono gli
eufemismi ideali.
*
Quanti voraci demoni
abitano la
viscerale savana!
*
Stratosferica mente
ipomaniaca.
Che sollazzo sereno!
*
Parlo così difficile
che me chiameno
"Er Metista de Roma".
*
La Via del Buddha, perchè
stavo alla frutta
totale. E' l'ideale!
*
Tantrico studio della
tua fica. Dona-
mi il segreto del Cielo.
*
Nasco e muoio ogni giorno,
senza illusioni.
Perdendo e abbandonando.
*
Ah quanta rabbia, data
e ricevuta.
Ora vivo il silenzio.
*
Zazen. Urlano i visceri.
Il Caotico
s'inebria di silenzio.
*
Nulla è niente, nulla
non-niente è.
Me lo dicono i fiori.
*
Metafore di morte
la malattia,
la perdita, lo scacco.
*
La natura è così
com'è. Né madre,
ne matrigna. Mutante...
*
Abbracciare il dolore,
E solidali,
sprecarsi silenziosi.
*
Com/Passione. Che scandalo
pei benpensanti,
sedicenti epicurei...
*
La vera trasgressione:
spegnere luce
e scrutare la notte.
*
Eterno divenire.
Pelle che invecchia.
Mi stravacco nel caos.
*
Siedo. Male alla schiena,
Ebete pazzo.
Senza alcuna utilità.
*
Uh, angoscia che mi abiti,
ti piace il lime
con gamberi e anacardi?
*
Smanetto in Google, alla
ricerca della
bellezza iperurania.
*
Il sapore della tua
passera, amore,
è un Be-Bop-A-Lula.
*
Mia vita di ogni giorno:
piedi su freno
e acceleratore.
*
Soffritto cipolla-aglio.
Morire amore.
Gioiosa guarigione.
*
Germogli di fagiolo
mungo. E' l'estasi.
Lunatica semiosi.
*
Flatula intelligenza.
E' senescente
la superbia assassina.
*
Bolle il mio mercuriale
e saturnino
demone cagacazzi.
*
Fede amore coraggio
immenso amare
vivere quotidiano.
*
Perché l'Essere piut-
tosto che il Nulla?
Nutella filosofica.
*
Apprendere virtù.
Vita naufragio.
Sciamanico coraggio.
*
Il mio specchio s'è rotto.
Sconfortante show.
Spettacolo burlesque.
*
Pace dopo secoli di
guerra cruenta.
Fumo e bagno le piante.
*
Vecchio e noioso panto-
folaio. Guarda!
La magia di settembre...
*
A Torino, settembre.
Primavera di
luminoso morire.
*
Alici, polpi e
insalatesca
pace, sabato sera.
*
Rabelaisiano inno di
scienza giuliva.
Uomo carnevalesco.
*
La vita quotidiana,
"banal-noiosa".
Essa è la Via del Buddha.
*
La vita è un lampo, amore.
Godiamoci que-
sta arcana intensità..
*
Che flesciato che sono.
Nella mia mente
canta un buco d'ozono.
*
Oh Carbonara! Santa
testimonianza
del culinario genio.
*
Voglia di prenderti alla
pecorina. Tu,
china, alla lavatrice.
*
Non avanzar pretese.
Trovare l'oro
nel nulla possedere.
*
Ho cercato il successo,
drogato dalla
angoscia del mio viscere.
*
Lasciare andare via.
Amore senza
più ansia di possesso.
*
La seduzione fu
tragica batta-
glia per sentir d'esistere.
*
C'era disperazione
nella ricerca
di riconoscimento.
*
Non possedere nulla
è possedere
tutto lo Spazio-Tempo.
*
Nelle Tue braccia trovo
riposo. Termina
l'angoscia dell'avere.
*
Il Regno dei Cieli è
questo preciso
istante che svanisce.
*
Meta finale della
poesia è
il silenzio, la resa.
poema africo.
Caldo è il vento di sera
*
Cuore gaio, stasera.
Suono rapace,
il silenzio del cielo
*
Ti lecco, gatta dea.
Gratitudine
gemente spezia l'aria.
*
Carta igienica è il Buddha.
Svaniscono gli
eufemismi ideali.
*
Quanti voraci demoni
abitano la
viscerale savana!
*
Stratosferica mente
ipomaniaca.
Che sollazzo sereno!
*
Parlo così difficile
che me chiameno
"Er Metista de Roma".
*
La Via del Buddha, perchè
stavo alla frutta
totale. E' l'ideale!
*
Tantrico studio della
tua fica. Dona-
mi il segreto del Cielo.
*
Nasco e muoio ogni giorno,
senza illusioni.
Perdendo e abbandonando.
*
Ah quanta rabbia, data
e ricevuta.
Ora vivo il silenzio.
*
Zazen. Urlano i visceri.
Il Caotico
s'inebria di silenzio.
*
Nulla è niente, nulla
non-niente è.
Me lo dicono i fiori.
*
Metafore di morte
la malattia,
la perdita, lo scacco.
*
La natura è così
com'è. Né madre,
ne matrigna. Mutante...
*
Abbracciare il dolore,
E solidali,
sprecarsi silenziosi.
*
Com/Passione. Che scandalo
pei benpensanti,
sedicenti epicurei...
*
La vera trasgressione:
spegnere luce
e scrutare la notte.
*
Eterno divenire.
Pelle che invecchia.
Mi stravacco nel caos.
*
Siedo. Male alla schiena,
Ebete pazzo.
Senza alcuna utilità.
*
Uh, angoscia che mi abiti,
ti piace il lime
con gamberi e anacardi?
*
Smanetto in Google, alla
ricerca della
bellezza iperurania.
*
Il sapore della tua
passera, amore,
è un Be-Bop-A-Lula.
*
Mia vita di ogni giorno:
piedi su freno
e acceleratore.
*
Soffritto cipolla-aglio.
Morire amore.
Gioiosa guarigione.
*
Germogli di fagiolo
mungo. E' l'estasi.
Lunatica semiosi.
*
Flatula intelligenza.
E' senescente
la superbia assassina.
*
Bolle il mio mercuriale
e saturnino
demone cagacazzi.
*
Fede amore coraggio
immenso amare
vivere quotidiano.
*
Perché l'Essere piut-
tosto che il Nulla?
Nutella filosofica.
*
Apprendere virtù.
Vita naufragio.
Sciamanico coraggio.
*
Il mio specchio s'è rotto.
Sconfortante show.
Spettacolo burlesque.
*
Pace dopo secoli di
guerra cruenta.
Fumo e bagno le piante.
*
Vecchio e noioso panto-
folaio. Guarda!
La magia di settembre...
*
A Torino, settembre.
Primavera di
luminoso morire.
*
Alici, polpi e
insalatesca
pace, sabato sera.
*
Rabelaisiano inno di
scienza giuliva.
Uomo carnevalesco.
*
La vita quotidiana,
"banal-noiosa".
Essa è la Via del Buddha.
*
La vita è un lampo, amore.
Godiamoci que-
sta arcana intensità..
*
Che flesciato che sono.
Nella mia mente
canta un buco d'ozono.
*
Oh Carbonara! Santa
testimonianza
del culinario genio.
*
Voglia di prenderti alla
pecorina. Tu,
china, alla lavatrice.
*
Non avanzar pretese.
Trovare l'oro
nel nulla possedere.
*
Ho cercato il successo,
drogato dalla
angoscia del mio viscere.
*
Lasciare andare via.
Amore senza
più ansia di possesso.
*
La seduzione fu
tragica batta-
glia per sentir d'esistere.
*
C'era disperazione
nella ricerca
di riconoscimento.
*
Non possedere nulla
è possedere
tutto lo Spazio-Tempo.
*
Nelle Tue braccia trovo
riposo. Termina
l'angoscia dell'avere.
*
Il Regno dei Cieli è
questo preciso
istante che svanisce.
*
Meta finale della
poesia è
il silenzio, la resa.
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