Scritto da © Ezio Falcomer - Sab, 28/04/2018 - 07:47
Sto così, acquattato
nel mio antro di noia
e sofferenza,
di beatitudine e di evitazione.
Sto così perché fatico
a camminare,
a chiacchierare di speranza.
La mia medicina è l'immobilità.
Ascoltare lo stomaco e il tempo
che scorre.
Lasciarmi attraversare dai pensieri
e dalle epoche passate e future.
Sto così, nella mia torre
del dolore ovattato.
nel mio antro di noia
e sofferenza,
di beatitudine e di evitazione.
Sto così perché fatico
a camminare,
a chiacchierare di speranza.
La mia medicina è l'immobilità.
Ascoltare lo stomaco e il tempo
che scorre.
Lasciarmi attraversare dai pensieri
e dalle epoche passate e future.
Sto così, nella mia torre
del dolore ovattato.
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