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Buon Capodanno in ritardo

                                                               Mai uomo sarà più morto di disastrosa morte                                                                             di quando la morte stessa sarà immorale. 
 
                                                                                 Don DeLillo
Disgustato m’assento 
e chiedo consiglio
a un'insulsaggine di cozze.
Il faccione inceronato di Amadeus
lascia partire le danze
e io sono vuoto di bicchieri,
quasi felice per essere la miccia,
il reef della canzone,
lo stalker delle feste finali.
Disgustato guardo per un po’
la foto di mio padre,
con i vulevant che mi riempiono
di lipidi lo stomaco…
è troppo triste il cambiamento.
Troppo. Tristemente troppo.
 
*
 
Mi accorgo che la festa
ha il significato di un buon bidet,
e sudaticcio m’inoltro
nelle cose del cuore
con il trauma dell’ultimo
dell’anno a lustrarmi le scarpe della domenica-
sciabolate di champagne,
ottundimenti viola-.
Lavatemi con le vostre tristezze
e lasciate che l’ombra
delle cose mi sommerga,
sommessamente,
con alla gola una cravatta a pois.
 
*
 
scivolo nelle coperte all’una e ventisette della notte, il duemiladiciassettesimo anno dalla nascita di cristo come un tumore mi si insinua nel sangue violentemente. i miei pensieri non sono aulici questa notte. là, nell’altra stanza, una banda di cicciotti detentori della saggezza popolare stanno festeggiando il nuovo anno sotto i botti del  loro trito umorismo dozzinale. io sono qui, dopo aver bevuto 4 tennent’s, 5 negroni e un cicchetto di glan grant, completamente svuotato delle mie energie vitali, e non chiedo che il nuovo anno mi porti un miracolo o la svolta, semplicemente lascio che le scorie di 27 anni di vita fuoriescano da me come il fumo di quest’ultima sigaretta. mi vengono in mente strane immagini curiose: un cane nero mezzo-addormentato in una riunione di splendenti cani bianchi di razza, le prime note della Sinfonia Drammatica di Ottorino Respighi tradotte in visioni apocalittiche, una tonalità di rosso sporco, prima il divamparsi di un incendio, poi due scocche appena abbozzate sulle guance di un vecchio bambinotto. i miei propositi per il novo anno si riducono alla filosofia di vita di Boris Yellnikoff. poi lascio che il miagolio, coraggioso, di un gatto nella strada, inauguri il nuovo anno come la benedizione di un vecchio sacerdote dai poteri straordinari . fate buoni sogni questa notte e lasciate che il 2017 sia meno triste di tutti i 2016 anni precedenti. auguri uomini, da una specie di uomo.   

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