Scritto da © ferdinandocelinio - Sab, 18/05/2019 - 22:49
La mia festa non ci sarà.
Non comincia all’inizio.
Quando il potatore
ha finito di segare, è lì la festa.
È nell’incavo del tronco.
Negl’organi malati che
s’infarmacano per poter sopravvivere.
Io vivo nell’altra metà della luna,
dove l’ombra azzurrina del cratere,
chiama i frutti del freddo “follia”.
Non invecchiano i folli.
Appassiscono.
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