Scritto da © ferdinandocelinio - Sab, 24/02/2018 - 09:39
La mia bocca indicibile d'orso bruno
ambisce alla sete, adesso
da quando il sole gramo è sorto
dopo l'ultima tempesta.
Una sete infinita, la chiamo
di succhi alle ciliegie e baci
di virili peli di coraggio,
di fioriture di primizie nella tavola imbandita,
una sete che non plachi mai
la sentinella vigile del mio cervello,
verso migliorie continue,
verso Americhe lontane.
Ora libero e deciso mi siedo
e studio, dal mio punto fermo,
la marcia dalla quale partire.
Vedo colline rosse. Si! Il sole è sorto!
È un sole piccolo, piccolissimo
e io ho tanta sete, adesso
e sto seduto sul dondolo del Tempo,
mi osservo nelle rimemranze,
sono vivo, oscillo
e la mia sete mi guida verso il prossimo equilibrio,
essa è il filo attraverso il quale camminerò.
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