Scritto da © ferdinandocelinio - Mer, 04/07/2018 - 18:21
vorrei dimenticare lo strappo,
il tuo culo alto che suggerisce ferite d'impossibilità
o quando mi dicesti, non puoi cambiare
in maniera quieta, ogni cambiamento
ha bisogno di un dolore.
ma a me andava bene così,
sfiorando le tue pelvi così setose,
mentre le tue braccia dure mi cingevano
i fianchi mollicci di cibi fuori orario.
e invece ho dimenticato solo di me
riponendo ogni specchio in un cassetto,
e quando una bietra disegna due cerchi nell'acqua
nel mio volto rivedo il tuo...
chiamami pure l'anti-narciso,
principe della sconfitta
e guarda le mie ali
frangersi
contro mura di carta.
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