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sulla mia anima

le mura crollano, i cazzi intonsi
depositano il loro seme viscido sulle grandi labbra delle fiche,
Ottorino Respighi fa schioccare archi generosi
e io sono così triste
alle 12 e mezza della mattina,
così triste da vedere le cose così come sono.
bruciano le mie dita ingenue
sulle forme quadrate dei tasti del computer,
picchiano angosciosamente
alla ricerca di parole di sollievo,
c'è troppa desolazione in una mattina ordinaria d'estate,
come ho fatto a 29 anni a ridurmi così?
chiedo consiglio a pillole e anestetici,
le mie budella gridano dall'interno terribili urla di dolore,
avrebbero bisogno di venire fuori,
la mia anima sta lì tra duodeno, stomaco e digiuno,
l'anima di un bambino cinico e codardo,
l'anima della Repubblica e della democrazia,
l'anima del comunismo, dell'anarchia,
del cristianesimo senza credere alla resurrezione della carne,
un'anima che ha sempre creduto al potere 
della chimica sul corpo,
ma che ora si riconosce anima spirituale,
anima viva di fuoco e purezza,
dentro questo dolore che catalizza,
l'una meno dieci, tramezzino con prosciutto e formaggio.
 
 

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