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Se solo potessi - 2°parte

L'ho sentito mio come non avevo mai sentito nessuno.
L'ho portato via con me e lui si è lasciato andare: lo sta facendo senza rendersene conto.
Mi tremano ancora gambe e braccia. Dio, come toccava il mio viso. Mi aveva tra le mani e lo sapeva, ero sua, sono riuscita a entrare sotto la sua pelle e lui sotto la mia: non ci sono parole, non le voglio, sporcherebbero.
Mi ha toccata come nessuno ha mai fatto prima, mi ha fatta sentire fragile, morbida, forte. Mi ha toccata come si tocca una bambina, poi una donna e un'amante. L'ha fatto in un senso profondo, unico e raro.
A volte piccoli angeli vengono inviati per aiutare, amare e appartenere a qualcuno e io voglio credere di essere il suo, l'angelo che è qui per amare lui e lui soltanto.
Era un'altalena perfetta tra desiderio e amore, tra ricerca e possesso, tra dolcezza e cruda passione.
Vedo cosa siamo: due metà di un mondo stanco, scontento e senza speranze. Forse solo insieme sarà più facile, forse.
Per ora non mi vuoi e mi basta regalarti questo: vederti sorridere, baciarmi diversamente, in modo più intenso del solito. Mi basta.
Io ti guardo e so cosa vedo. Forse non so chi sei, ma non sono cieca. Di te ho bisogno e tu hai bisogno di me, ma non del tipo “senza te non posso essere felice” o “senza di te non posso vivere”. No. Del tipo che senza te non sarebbe uguale, che voglio te perché so che tu sei di più. Del tipo che si respira insieme e il cuore batte inesorabilmente alla stessa velocità. Non lo fai apposta, non esiste il destino, ma allora che cos'è che lo rende diverso? No, non è vero che esiste l'anima gemella. Quindi perché il suo sguardo mi completa?

 

Non ti ho detto tutta la verità. Avrei voluto gridarti “Ti amo” e l'ho pensato: mille notti tra le tue braccia, in mille istanti in cui hai cercato di leggermi dentro, eppure non trovo il coraggio di farlo. Vorrei regalarti la mia libertà, dirti che senza di te dormo male. Vorrei regalarti ogni mia serata buia, ogni mia notte calda, i miei sogni e i miei sorrisi.
Ognuno di noi dovrebbe avere il suo angelo, il suo porto sicuro. Forse io sono il tuo e tu sei il mio. Ognuno di noi dovrebbe avere qualcuno con cui si sente in pace, sereno, tranquillo, pienamente libero e se stesso. Mi piace pensare che io ho trovato quel qualcuno e che sei tu, che non ti perderò e affronteremo insieme ogni ostacolo. Adoro pensare che sono io l'angelo che ti proteggerà contro ogni follia del mondo: voglio esserlo.
Voglio custodire gelosamente la tua bellezza interiore, tenerla solo per me, solo per noi.

 

Vorrei dirti che mi manchi: mi manchi da quando ti saluto e distacco i miei occhi dai tuoi, a quando non posso riabbracciarti. Mi manchi quando cerco di dormire e tu non sei qui, o quando non rispondi al telefono. Chiudo la porta, accendo la musica e mi concentro: “Chissà se ti arriva il mio pensiero”, chiedeva il Liga. Me lo chiedo anch'io.
Ho capito una cosa: ti ho detto che ti sosterrò sempre, ma non è vero. Sosterrò ogni cosa che so ti renderà felice, non sono ipocrita e ho una testa: non vorrei mai tu facessi qualcosa che ti facesse star male, proverei a impedirlo, e, qualora non ci riuscissi, sarei lì anche nei tuoi errori. Sarei lì, lì e basta. Non vorrei il merito di nulla, se non quello di averti stretto forte tra le mie braccia, colto e coltivato come il fiore più bello del prato.
Capisci no? Il fiore cresce da solo, ha bisogno solo di nutrimento. Tu sei così: hai un cuore immenso e una forza incredibile, io non servo a niente, e ne sono felice. La sola cosa che voglio è proteggerti: dal vento, come farei con un fiore, dalle persone ignare della tua bellezza, dagli invidiosi e dai gelosi che cercano di rapirti.
Mi sono innamorata di te. Se dovessi dare un titolo a noi sarebbe “Le parole che non ti ho detto” o forse “Le frasi che scrivo di te”, a cui aggiungere “...e di cui tu non sai nulla.”
Lei non sa cosa vuol dire sentirti sulla pelle. Io ti ho marchiato a fuoco sulla mia.

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