Il potenziamento umano tra fantasie, follie e poesie (7a parte) | Filosofia | Francesco Andrea Maiello | Rosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica

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Il potenziamento umano tra fantasie, follie e poesie (7a parte)

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Rispolverando le terrene origini, sempre dall'azoto e dal carbonio, rispettivamente in veste di base azotata (purine e pirimidine) e di zucchero pentoso (5 atomi di carbonio), grazie a un legame fosforico si formano le catene di nucleotidi (polinucleotidi) degli acidi nucleici (DNA e RNA), da cui derivano i geni che si ereditano con i cromosomi. E se il nucleotide è l'unità monomerica della catena genetica, il codone (tripletta di nucleotidi) rappresenta, invece, l'unità di lettura della sequenza di aminoacidi del patrimonio genetico e, nel dettaglio, proteico.
Ora dal momento che i nucleotidi sono 4 dal numero delle basi azotate (A, G, C, T o U), i codoni (triplette di nucleotidi) possono avere 64 combinazioni possibili (4 alla terza) per l'aminoacido corrispondente con una grande ridondanza se gli aminoacidi sono appena 20.
 
Decodificando, pertanto, il codice genetico, se si scende dalla sommità della vita (i geni dei cromosomi) lungo la scala del DNA (codoni, nucleotidi, aminoacidi), si ritorna proprio all'azoto (aria) e al carbonio (terra) nel buio della materia:
 
Dal buio alla luce
 
Ben 5 miliardi di anni fa
o 50 milioni di secoli addietro
che fan 5 milioni di millenni,
con lo scoppio del big bang,
nebulosa vagante
nel vuoto abissale,
suonò il gong temporale
e venne alla luce
l'universo spaziale
nel suo ambito materiale.
Tra neutroni e protoni
con moto di elettroni
era tutto un caos
donde esitò il cosmo
con l'ordine astrale
del sistema solare.
 
Fu l'elementare idrogeno, nobilitandosi in elio, a dar fuoco al sole mentre insieme all'ossigeno scatenava l'acqua per raffreddare la terra nel suo nucleo incandescente. Sull'acqua bollente di questa piastra rovente si calarono, poi, in cottura molecole gassose e carboniose, e dal brodo primordiale, vera miscela minerale, si approntò la vita vegetale. Solo l'elio, l'argo e il neon, gas nobili, si sollevarono da terra e presero le vie del cielo, mentre l'idrogeno, invero il più leggero, si combinò con tutti e davver ne fece tante. Acqua santa a parte, con l'azoto generò l'ammoniaca, gas di odor pungente, con lo zolfo l'acido solfidrico, un gas dal fetor penetrante e con il carbonio il metano, un gas asfissiante ma tanto energizzante.
 
Sulla piastra terrena,
non più rovente, infine,
l'acqua bollente divenne termale,
poi naturale e finanche minerale
con le sue tante bollicine,
e fu da qui che, a fuoco lento
sulla fiammella solare,
veniva alla luce la vita vegetale,
ponendo le basi dell'animazione
con l'ossigeno per la respirazione
e l'ozono per la protezione.
 
Nacque così la vita sulla terra da un freddo processo chimico di ossidoriduzione per moto di elettroni con sintesi di glucosio, poi piruvato indi decarbossilato donde l'acetil substrato infin fosforilato fino all'adenosin trifosfato (ATP), centrale energetica della vita scaturita da una base azotata e da uno zucchero pentoso, quel ribosio nucleico finanche respirato.
 
Ed era così che l'inerte materia
prima si organizzava in veste cellulare,
poi si duplicava (mitosi)
indi si riproduceva (meiosi),
infin si autoregolava
con i glucidi energia corrente
e moneta contante per la respirazione,
con i lipidi olio per la permeazione
e grasso della materia pesante,
ed alla fine con i protidi,
illuminata matrice pensante
dall'alto del DNA per l'informazione
e dell'RNA per la riproduzione.
 

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