Funérailles, Octobre 1849 | cose così | Maurice Ravel | Rosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica

Login/Registrati

Commenti

Sostieni il sito

iscrizioni
 
 

Nuovi Autori

  • Gloria Fiorani
  • Antonio Spagnuolo
  • Gianluca Ceccato
  • Mariagrazia
  • Domenico Puleo

Funérailles, Octobre 1849

E la gente è lì. Ed io sono qui. Fisso la tastiera. Respiro. Chiudo gli occhi. Hai paura? Liszt ormai è insito in me. Le dissonanze mi scorrono nel sangue. Io sono. Con lui posso essere. E adesso penso che magari qualche anziano potrà avere un infarto nell’ascoltare le mie campane a morto. Ma io non potrei esser più felice di quanto lo sia in questo momento. Introduzione.  Adagio. Forte pesante, sempre marcato. Tremoli. Forte energico. Fortissimo. Diminuendo. Lunga pausa. Sotto voce. Insisto. Affondo nel tasto. Affogo nel suono. La melodia sempre accentata. Lagrimoso. E mi dileguo tra i suoni chiaroscuri. Più agitato e accelerando. Arpeggi.  Le mie mani. Le mie dita. Un crescendo che sfocia in un fortissimo per morire in un sotto voce. Poco a poco più moto. Sempre più crescendo e più di moto. Ed ecco le temute ottave. E ricordo le ore di studio. Il caffè sul tavolo. Le macchie di caffè a pagina novantacinque. Allegro energico assai. Sforzato. Tutto d'un fiato. E senza accorgermene ho cominciato a mugolare.  Ultima pagina. La fine. E morendo ricomincio sotto voce per poi crescere a dismisura e mostrarmi in tutto il mio dolore. Fortissimo. E improvvisamente Pianissimo.
 

Cerca nel sito

Cerca per...

Sono con noi

Ci sono attualmente 2 utenti e 9203 visitatori collegati.

Utenti on-line

  • Ardoval
  • abcorda