Scritto da © mario calzolaro - Lun, 10/12/2012 - 15:29
Accompagnami, ripercorriamo insieme la stessa strada
che ci portò nel verdetenue dei germogli
tra voli leggeri e salti senza fine
nelle cascate di oblio azzurro
non avevamo piedi nè mani, allora,
soltanto ali dispiegate
aquiloni in festa, ed occhi di luce
persi nei fondali dell'infinito.
Oltrepassammo la linea estrema dell'orizzonte
nella sua ultima fuga,
declinammo ogni parola, ogni sussurro
ogni pulsazione del sangue nelle vene
Fummo aquile alte, e Dei!
fummo l'ombra che bacia
ed accarezza
nelle più torride Estati
fummo luce alla notte
raggi di sole nell'inclemenza d'Inverno,
pioggia fertile ed amica,
lampi di genio nella stasi
della stanca consuetudine.
Nacque, di noi, un disegno
di vita e libertà
e, alto nel cielo, si levò il nostro grido.
Ora che il sole è a Ponente
prendi la mia mano e vola
Passerà la notte. Nuovi giorni verranno.
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