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De bello mundi

Franco si riabbotonò la patta dei pantoloni. Accese una sigaretta e fumò. Era il suo giorno. Il suv nuovo, la promozione ottenuta con colpi bassi ai suoi colleghi e senza guardare in faccia a nessuno. Come era nel suo stile. Il parcheggio al piano superiore del centro commerciale era un posto tranquillo per una scopata veloce. Martina, la sua segretaria, 24 anni, bella e formosa gli si era data completamente. Nessuna reticenza. Nessuna limitazione alle sue voglie. Si fece due passi entrò nel centro, bevve un caffè, fece un giro per negozi. Aveva ancora due ore prima di...era l'annivarsario del suo matrimonio. Sicuramente a casa la moglie lo aspettava per festeggiare. Marta era una donna speciale. Erano già 10 gli anni. Avevano due figli, di 6 e 4 anni. La pelle morbida al posto di guida lo avvolgeva comodamente. Tirò una presa di coca e accese un'altra sigaretta. Il parcheggio del centro era un via vai di auto e di famiglie. Era parcheggiato fra due utilitarie e se la rideva di gusto. Tutti quei falliti che lavorano onestamente. Poveracci che si dannano per arrivare a fine mese e insegnano ai loro figli che l'onestà è alla base della vita. Puah! Intanto lui se la godeva e quando uno di questi falliti veniva nella sua banca per un prestito, li guardava dall'alto in basso, li metteva a disagio, esaminava le loro carte e glielo diceva in faccia che il loro reddito era da morti di fame e che il prestito, no, non c'erano i presupposti e quando abbassavano lo sguardo a terra, dentro di sè se la rideva di gusto. Marta era un'ottima moglie, ma il sesso con lei era noioso e privo eccitazione. Non glielo faceva alzare quasi più. E poi lei non voleva fare sodomia, non voleva succhiarlo, non le piaceva cambiare posizione. Martina era la sua segretaria da circa un anno. Si era presentata alle selezioni e Franco l'aveva assunta, pensando già a come se la sarebbe spolpata. All'inizio la faceva lavorava senza tregua. Lei tornava a casa sfinita. Tuttavia quel posto voleva conservarlo. Aveva intenzione di sposarsi, mettere su famiglia e resisteva. Un giorno la trovò seduta alla scrivania, che piangeva. Gli disse che non era riuscita a completare la pratica numero 191066. Lui si incazzò e lei continuò a piangere. Allora la prese per mano e la fece accomodare nel suo ufficio. Lei gli disse che il lavoro le piaceva e che non voleva essere licenziata. Allora Franco si aprì la patta e glielo mise in faccia: "Capisci, cara Martina, che non posso essere indulgente con te, altrimenti ne va della mia professionalità". Lei capì e con lo sguardo più tenero che una donna possa fare, glielo succhiò. Da allora si vedevano di nascosto un paio di volte alla settimana al centro commerciale, per fare sesso in auto. Franco spense la sigaretta. Aveva ancora tempo. Seduto comodamente nel suv, pensò al regalo da fare alla moglie. Forse un anello, forse un nuovo vestito. Non lo sapeva ancora. Di certo i figli erano tornati da scuola. Si guardò nello specchietto retrovisore. Aveva un filo di barba, i primi capelli grigi, l'aria disfatta. In quel momento vide sfilare dallo specchietto un' auto di colore giallo. Era la cinquecento della moglie. "Marta? Non può essere" pensò. Scese dal suv e fece un girò nel parcheggio. Aveva preso una svista. "Sto invecchiando" si disse. Un uomo gli chiese di indicargli l'uscita, Franco indicò col dito un punto e quel dito gli indicò anche la cinquecento della moglie. Era nascosta nel posto più buio del parcheggio. Si nascose dietro una colonna e aspettò. Da lì a qualche minuto vide la moglie scendere dall'auto ed entrare in una piccola utilitaria. Restò di pietra per alcuni minuti. Quando si riprese, la moglie era scesa dall'auto accompagnata da un uomo. Vide che si tenevano per mano. L'uomo le baciò la guancia, con la mano le accarezzò delicatamente le guance e si avviarono al centro commerciale. Franco li seguì. Era sconvolto. E li perse di vista quasi subito. Si chiuse nel suv. Aveva la testa fra le mani."non può essere" diceva a se stesso. La moglie con un altro. Marta . Scese e andò nel centro. Voleva coglierla sul fatto. Ma gli occhi lo tradivano. C'era moltissima gente, confusione. Il passo si sveltì. Entrò ed uscì dai negozi, niente. Decise di aspettare in un punto. Aspettò. Deluso ritornò al parcheggio. Era stravolto. Fumò scomodamente seduto nel suv tre, quattro sigarette di fila. Gli era crollato il mondo addosso. Cosa avrebbe fatto un altro al posto suo? Dopo circa un'ora li vide ritornare. La moglie era così felice che così non l'aveva mai vista. I due si guardarono in girò, poi entrarono nell'utilitaria di lui. Franco si appostò dietro una colonna. I due non erano molto visibili dal di di fuori, ma Franco sentiva la moglie ridere. Poi il silenzio. Vide dal lunotto posteriore che le due teste si erano avvicinate. Franco vedeva solo ombre. Ma quelle ombre erano fuse in una. La prima cosa che gli venne in mente era quella di andare lì e gridare alla moglie "puttana" e di menare l'uomo....

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