Scritto da © Nievdinessuno - Mer, 14/10/2015 - 18:48
Pieno di spine
un passo cieco
torna indietro
alle scalinate di un retroscena
fugace senso di un’aspettativa.
Notte profonda
a un angolo
muta tra corde danzanti
il primo colore di una nota.
Il grigio non lascia
mite tintura
accalappiata da vene
sul collo intravisto
piegarsi avanti
al suono di mani
battute un po’ così
su una platea di tendini
senza un chiaro meccanismo
dei palmi.
Da qui, il palco concavo
sul legno antico
digiuna la voce
e ne fa lirica
affissa sull’esistenza.
un passo cieco
torna indietro
alle scalinate di un retroscena
fugace senso di un’aspettativa.
Notte profonda
a un angolo
muta tra corde danzanti
il primo colore di una nota.
Il grigio non lascia
mite tintura
accalappiata da vene
sul collo intravisto
piegarsi avanti
al suono di mani
battute un po’ così
su una platea di tendini
senza un chiaro meccanismo
dei palmi.
Da qui, il palco concavo
sul legno antico
digiuna la voce
e ne fa lirica
affissa sull’esistenza.
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