Scritto da © Rosa Leone - Mer, 01/09/2010 - 23:34
Come carezze arrancate dentro vasi di coccio rosso
mature fragranze estive s'estinguono
e come la luna che scivola dentro al nero d'un pozzo
riflettendo gli squarci della sua essenza
larghi occhi lucidi s'apprestano a chiudersi sull’ultimo frinir di cicale
Stagione di sole e nuvole ribelli s'accartocciano ai venti
di parole gettate su pendii scoscesi
e rapprese emozioni
sul ciglio d'una strada lastricata
attendono cumuli di sogni
In questa campagna
dove vita è come lo scorrere del fiume
lento e perpetuo
dove l’odore dei campi arati ristagna
dall’alba al tramonto in tinozze di pensieri
dove l’incanto di un sole che muore
è nostalgia d’immagini scomposte
c’afferra il cuore
e nel richiamo del giorno a venire
con visi agitati da stille di pioggia
viandante di questo impervio sentiero
vivo
su riflessi d’opale
rubato a un pezzetto di cielo
c’ho imprigionato
nell’incavo della mia mano
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