L'essere galattico seduto sulla sua poltrona antropometrica stava elaborando.
Il movimento era intenso, i flussi erano in perfetto sincronismo con i relativi livelli quantici. Accese la “macchina”, un lieve bagliore accentuato da un ronzio segnalò che la “macchina” era in funzione. La mano stazionò incerta sull'indicatore di flusso, accarezzò dolcemente la spia luminosa, e con un movimento deciso azionò il commutatore.
Le forme si sprigionarono dalla “macchina” iridescenti e nebulose. Fluttuavano nell'aria contrastando contro le bianche pareti del locale. Forme vaghe, incerte, timidi ologrammi lanciati nello spazio. L'essere impresse un successivo movimento rotativo al commutatore, e con un bagliore la “macchina” creò forme più decise, dai freddi colori, poi ne captò una e si sintonizzò su di essa. L'evento stava per compiersi.
Il bombardamento quantico si accentuò sull'emisfero inferiore del cervelletto. L'essere ora stava creando!
La forma definitiva dell'oggetto si stabilizzò nella sua mente, iniziò a ruotare in una tavolozza di forme e colori, rivelandosi nelle sue linee e nelle sue dimensioni.
Un nuovo oggetto entrava a far parte della storia dell'uomo megagalattico influendo sulle future generazioni.
L'essere, spossato ma soddisfatto, staccò il contatto dalla “macchina”, le luci si attenuarono, ed il bagliore diminuì sino a scomparire del tutto.
Dalla cucina emerse chiara e forte la voce di Valeria:
- Emilio!.. se continui a giocare con il tostapane finirai per romperlo!
- Blog di Rinaldo Ambrosia
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