Scritto da © greamer - Mar, 13/04/2010 - 17:02
aveva l'odore della carne e dell'aurora. se le due cose si fossero potute sentire vicine, sullo stesso piano, si sarebbero confuse inalando lo stesso senso roseo e sensuale. si muoveva ondeggiando e stemperandosi nelle lenzuola come fanno le bianche nuvole di marzo quando girano sopra la testa sfilacciando il cielo blu. sulle labbra era apparso un movimento appena percettibile di vittoria, sì, il colore rosso ne aveva proprio la forma. La forma del potere. una linea appena allungata divideva la bocca e si rialzava agli angoli creando due minuscoli punti ombrosi. piccoli, ma unici, nel resto del rosa. due piccoli punti potevano spiegare, contenere, realizzare... tanto senso scarlatto di potere?
ma poi, se si seguiva il suo sguardo, indugiando lentamente... lentamente.... lentamente...e si raggiungeva l'altra sponda del giorno, dove i raggi aranciati zigzagavano sulla schiena inerte, dove il respiro raccontava ancora di guerra, dove il calore si confondeva con la resa.....beh, proprio lì stava il suo sigillo. il suo regno. allora si, che si riusciva a capire quell’insostenibile, rosso, turgido, sorriso di conquista.
ma poi, se si seguiva il suo sguardo, indugiando lentamente... lentamente.... lentamente...e si raggiungeva l'altra sponda del giorno, dove i raggi aranciati zigzagavano sulla schiena inerte, dove il respiro raccontava ancora di guerra, dove il calore si confondeva con la resa.....beh, proprio lì stava il suo sigillo. il suo regno. allora si, che si riusciva a capire quell’insostenibile, rosso, turgido, sorriso di conquista.
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