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Presentando metafore ai puma

Pensavo cose fuori contesto quel pomeriggio, pensavo ad eventi tipo non ho mai ben compreso s’è più importante il seguire con attenzione una traccia o il non lasciare a mia volta sbadate tracce, naturalmente dovute al seguire con troppa concentrazione una traccia.  
Il concetto alla base del ragionamento era chiaro.
Mai lasciarla vinta alle filosofie accidentali.
I feroci puma stanno sempre in agguato.
E loro uniformano.
Ed il concentratissimo e probabilmente pure espertissimo cacciatore di cervi, troppo entusiasta nel sentire avvicinarsi la preda, fatalmente non bada, preso da eccitazione e frenesia, al non lasciarne di sue di tracce, così un puma immancabilmente lo fiuta e… e l’abbiamo già detto i puma uniformano.
Eccome se non uniformano.
È una bella cosa però seguire tracce.
Rispetto al solito t’immergi in un altro tipo di percezioni e ti isoli perfino da te e t’immedesimi nel cercare minuzioso e diventi parte voracemente del ricostruire gli spostamenti del cervo e… ed insomma sei euforicamente compiaciuto assai dall’usarti come dire diverso e ti verrebbe da gettarti a capofitto e…
E.
E lì incocci in una tipica filosofia accidentale.
E mai.
Dico.
Mai fidarsi d’una filosofia accidentale.
Ti porta via e… e non aggiungo altro.
Ma.
Ma la tendenza sarebbe si sta troppo bene e fusi in quell’astrazione di fregarsene completamente dei puma e…
E lo sappiamo.
I puma uniformano ed allora alla lunga piano piano monta la para del monte, la razionalità richiama martellante ed alla fine… alla fine ti tocca proprio d’interrompere la situazione.
Ch’è troppo fuorviante e pericolosa e soprattutto fuori controllo.
Ch’è troppo scemo mostrare un culo per guardare un culo.
Che i puma uniformano.
Eccome, eccome se non uniformano.
E t’incavoli per questo ovviamente, ch’era tutto fantastico, ed il vento svaria e sparisce la filosofia accidentale.
Però cazzo, ancora ti viene da insistere.
Ed un ripetitivo sono tristemente sfortunato comincia a ronzarti in testa.
Attaccavo in una situazione celestiale di sensazioni astrali e mi tocca rovinarmela da solo il… il subitaneo rimpianto.
E, beffa delle beffe, mi tocca rovinarmela per dare priorità a pensieri e comportamenti che invece vogliono riportarmi in fretta alla normalità… l’amara conclusione.
In pratica la teoria del complotto brandita come arma di difesa da sé stessi.
Un’apoteosi.
Sì un’apoteosi dell’indesiderato e quando succede questo è perché di base c’è un errore da individuare e correggere immediatamente ed il tuo oggi è stato che una filosofia accidentale l’hai si assaggiata, ma non hai osato cibartene fino a sfamarti affondandoci e quindi hai fatto la cosa giusta nel modo sbagliato.
E cioè con arguzia non ti sei fidato della libertina filosofia accidentale però l’hai fatto non per intelligenza, l’hai fatto per paura e pertanto non è cambiato molto.
Vero.
Ora al puma non t’offri più volontario, ma ora, se possibile, è anche peggio.
Ora sei rassegnato all’altrui forze ed all’altrui ferocia e… ed intanto è venuta sera e pure per stasera niente cervo sul fuoco per… per concludere, che domani è un altro giorno e dovrò ricominciare tutto capo, al che pari mosca vs lampadina lancerò di nuovo la testa, mille e mille volte, a cozzare sul succo gentile ed invitante di qualche altra filosofia occidentale che…
Che i puma uniformano.
Eccome, eccome, eccome se non uniformano, ma io... io proprio non ci riesco.

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