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Sei circassa Madame?

A me, vieni a me madame. Sotto lo sventolio
della bandiera del cane, delle zampe, del grugno, sotto lucide
tettoie dei suoi distributori d'autostrada, sotto le fette
d'ombra fin dove le lamiere arrivano, fin quando
i serbatoi sotterranei saran pieni e il ladrocinio
non vi sarà commesso o la manomissione
delle pompe, vieni a me Madame.
Il tuo sorriso
il tuo sculettamento soddisfatto, la zoomata
mentre tiro fuori il portafoglio e chiedi, sono segni
di un destino infame cui mi devo assoggettare
essendovi costretto. Sei mai stata posseduta sotto una pensilina?
Dal dubbio che pur abitando
io lungo la direttrice di una strada divisa da simulacri
di fioriere ed un altrettanto reale A...sfiorito di presenze
preferisca il valico di un automatismo telepassico e
divorarmi quegli undici + undici, fanno ventidue, quasi
un litro di gasolio, più le due bollette a fine mese, più le
commissioni bancarie per l'addebito bancario, più una
pasta alla crema appena scongelata, un cappuccino
senza ghirigori ed una pagnottella con salame mattutino
fosfatato che a te tanto piace mangiare bevendo da una
schioccante lattina Coka Nera rinchiusa come una ladra da una porta scalcinata
[sul retro]
del bagno delle donne alle sette e mezzo di mattina, dopo
avermi defraudato gli occhi?
Da dove provieni, di che parte sei del mondo, malandrina
che farfugli parole incomprensibili? Dimmi almeno
la tua razza: sei circassa, georgiana dal bacino ben costrutto,
zigomi piazzati, occhi d'arcipelago e foreste, in questa attillata
divisa che sbandieri sotto l'obbligatorio berrettino con visiera;
la conosci la ricetta almeno del pollo inventata
da una tua tris-tris-avola nel palazzo delle delizie
del sultano, a propiziarsi il letto della favorita?
Dimmi della gola che tendi deglutendo l'ultimo sorso
di quel sorriso strano mentre il sole fatica a sorgere pieno
e chiaro illuminato ancora dalla luce dei lampioni del Bosforo dove auto-
articolati ed auto-mobili, ed autouomini, autodonne, autobambini, e vecchi
rimbecilliti ormai, sfilano da moderni sottoponti, nemmeno
battessero le piste di un Sahel perfetto con carovane e sale
e frutti proibiti interminabili.
 
P.s. Un rifacimento: ho tolto Coka Zero e messo Coka Nera
 
 

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