Vetrine a dicembre - I parte | Prosa e racconti | Greta Leder | Rosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica

Login/Registrati

Commenti

Sostieni il sito

iscrizioni
 
 

Nuovi Autori

  • Gloria Fiorani
  • Antonio Spagnuolo
  • Gianluca Ceccato
  • Mariagrazia
  • Domenico Puleo

Vetrine a dicembre - I parte

 
 
Un pomeriggio di dicembre, una piccola città, la pioggia che bagna questi marciapiedi tristi.
Vetrine illuminate, vetrine annoiate, come me che non le guardo più…
Vetrine che sono cambiate, negozi che non esistono più.
Una piccola città che cambia, come cambiamo noi.
Ma quel negozio di scarpe che mi piaceva tanto che fine ha fatto? Al suo posto un altro negozio. Che vende? Sembra roba un po’ strana però bella questa vetrina.
Entro.
Sì decisamente vende roba un po’ strana per me…ma niente male.
L’atmosfera è particolare, musica chill-out, candele, un odore di incenso.
Sembra che non ci sia l’ombra di una commessa. Mi guardo intorno un po’ imbarazzata.
Tocco un po’ di roba sugli scaffali, tocco gli abiti appesi.
C’è poca roba ma è molto ben esposta, selezionata con ottimo gusto.
E io che pensavo fossero robette….e invece roba in seta, in cashmire.
Ma dov’è questa commessa? Se fossi la proprietaria l’avrei già licenziata in tronco..e lì che sistema un vestito e non è ancora venuta a domandarmi nulla.
Beh io continuo il mio giro ho visto un maglioncino di seta color nero che mi attira.
Decido che lo voglio provare e quella stronza di commessa può anche smettere di piegare quel vestito e darmi un po’ retta…
Inizio ad essere inversa, mi giro e lei mi sorprende.
Mi sta guardando serena, tranquilla con un sorriso disarmante: “Buonasera, ho voluto che si ambientasse senza disturbarla, come sta?”
Ecco, la domanda mi spiazza.
“Bene grazie”, ma che domanda è? Mi aspettavo un “Ha bisogno? Posso aiutarla?” e invece “Come sta?”…strano approccio però ha un incantevole sorriso…
Soliti convenevoli, volevo provare il maglioncino con questo scollo a V vertiginoso.
Mi dice che posso provarlo senza problemi. Mi accompagna al camerino e sempre con il solito meraviglioso sorriso “Prego, faccia pure, io intanto le prendo anche qualche altro capo che secondo me le starebbe benissimo”.
Tolgo il cappotto ed il maglione pesante che ho messo e indosso il maglioncino. La scollatura a V mi cade in mezzo ai seni piccoli.
Torna il sorriso portando con se un altro maglioncino e mi guarda.
“Dovrebbe provarlo senza reggiseno, è un po’ ampio davanti ma lei ha un fisico di classe che lo valorizza.”
Brava, furba, simpatica, ho un fisico di classe, brava, non c’è che dire. Brava.
Poi inizia a portare calzoni, gonne e maglioni, tutti bellissimi e tutti morbidissimi, mi danza attorno come una farfalla e fra l’altro, chiacchierando, mi dice che è lei la titolare. Brava, giovane come una commessa ma già titolare.
Qualsiasi cosa mi metta con queste scarpe sta uno schifo e lei se ne accorge e torna con le scarpette nere di vernice. Bellissime con quel tacco. Finalmente mi guardo allo specchio e incontro una me che mi piace un casino. Pantaloni leggeri e ampi, scarpe eleganti maglione nero vertiginoso. Mi piaccio e mi piace che lei mi abbia vestito.
“Signora – fa lei- come si chiama?”
“Erica, e lei?”
“Greta, può darmi del tu”.
Va bene, diamoci del tu ma adesso devo decidere se comprare e cosa comprare. E inizio a togliermi i vestiti provati chiacchierando con Greta che con grande educazione sta intenta a spostare cose lasciandomi la libertà di togliermi i vestiti senza guardarmi. Gentile, educata.
Mi tolgo i jeans e poi il maglione, un po’ a malincuore, e mi guardo allo specchio: le mie gambe sulle scarpe di vernice, calze nere scarpe nere e intimo nero. Però le scarpe, che effetto che fanno.
“Erica, le tue gambe sono molto belle dovresti provare una gonna”.
Quasi mi spavento, non mi aspettavo che mi guardasse, non mi aspettavo che mi scoprisse a guardarmi, non mi aspettavo un altro complimento. Divento rossa, forse, e alla svelta mi rivesto con i miei vestiti da uscita pomeridiana senza idee.
Alla fine compro tutto comprese le scarpe, follia? No mi sono piaciuta, mi è piaciuto comprare da Greta, mi sono divertita. Un saluto, una stretta di mano, “Dammi il numero del cellulare che ti avviso quando faccio i saldi”. Ancora il sorriso e un’occhiata attraverso la vetrina che già sono sul marciapiede. E’ passata più di un’ora, e mi sono divertita.
 
Pomeriggio di inizio gennaio. Un pomeriggio come tanti. Il beep di un sms. Lo guardo annoiata.
“A partire dal 10 gennaio Greta aspetta amiche e clienti nel suo negozio. Orario continuato”.
Un sussulto. Una accelerazione nel battito. Greta. Avevo detto che ci sarei ritornata nel suo negozio. Sorrido. Greta.
 

Cerca nel sito

Cerca per...

Sono con noi

Ci sono attualmente 2 utenti e 8589 visitatori collegati.

Utenti on-line

  • Antonio.T.
  • Ardoval