Scritto da © voceperduta - Lun, 19/01/2015 - 15:17
Bugie pietose e scaltre,
come falchi d'avorio
asservite a scurevoli
stanze.
L'istante del traffico
aperto, del buio sospetto
di palpiti brevi; respiro
la smania nei radi ruscelli
di scosse sul viso, monsoni
alle mani tra coltri d'assenzio.
Riuscire a parlare fra stacchi
e pretesti, del sole un po' molle
che effigia le teste; ché il freddo
poi torna, nei nidi spiumati di
ardenti frastuoni.
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