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W. F. L.

Genial Loid, sono sempre aggiornato sull'inglese.
Astracan, mi ha detto di ritirare la posta, io l'ho messa in acqua e sale.
Mi rendo conto, il brio non c'era, la strisciata che feci dopo, sul pavimento del salone, lontano dalle occhiate strette di vanto delle gestrici del casino, dove sovente, portavo la posta, destò stupore estremo, mi chiesero perché, io dovessi manifestare rabbia a quel malcapitato di Astracan e la proposta era rivelante il mio accorgimento, sapevo di aver creato un circolo vizioso, per mia scelta, vivido e frizzante, solo per mia causa e sollazzo.
Sapevo si, di rendermi antipatico ad Astracan, ma, non potevo predire il momento in cui mi avrebbe chiesto il conto.
Appunto mi chiedevo di gratificare il saldo.
Non dubitai, non mi soffermai ancora a pensare ad altro.
Mi diressi con precisa volontà nel solaio, dove un letto mi aspettava sempre nelle ore d'inverno, a cercare il foglio su cui stava scritto il testo firmato da me, non ci credevo.
Vivido mi fermai..
non proferii parola alcuna prima che il vento dei miei pensieri alimentasse il mio poco conto, la mia disistima.
Indietreggiare, no, non si poteva.
Scalfire con protervia i passi neanche un po, mi sollevai a rendere omaggio alle mie decisioni nel mentre i pantaloni mi scesero fino a rendermi il passo impossibile.
Mi sedetti, solo, i miei pensieri sul bordo del letto atrocemente perplessi, gli occhi sgranati sul soffitto. Le contrazioni che sovvennero mi lasciarono appena il tempo di pensare.
Sostenni tra dendo il mio fisso pensiero, il mio primo racconto addensandomi stretti i quadricipiti avvitandoli al mio corpo.
Poi di slancio mi spostai, per privarmi della luce che penetrava dalla finestra, che dava sul cortile.. allucinato mi aspettavo di sciogliermi dal gaudio, quando mi accorsi che nella foga di pensare a come sbarcare il lunario, avevo messo quella schedina magica tra le bollette non pagate.
Ancora il rimescolio delle viscere dal rotolamento lento che ne seguì, si tradusse anticipatamente nel miglior collasso rettale stile punk rock. La prima tromba della scala, avrebbe detto un purista della lirica.
Che ridere mi fece il sonoro soffio che ne seguì.
Il mio flaccido ventre spinse l'aria a varcare il solco del mio deretano soffiando veloce come non si direbbe, quasi un tornado.
Restai ammutolito dallo stupore, pensavo di essere un super eroe alle prese con un problema di meteorismo esacerbato da flatulenze cosmiche.
Il mandriano delle vacche, per intenderci.
D'altro canto il caso clinico non era certo da asl locale, ne tantomeno mi sarei proposto per una visita da quel tira-nervi che abita là, sulla collina dietro casa mia.
Cosa resterebbe di mio padre se io non fossi un fortunato vincitore del win for life.
Cosa resterebbe di mia madre, se non avessi fatto questa magnifica vincita a questo meraviglioso sistema di gioco.
Solo illusione forse.
Solo preponderante soggezione da ripartire per tenue speranze di vita.
Quasi un dono magico la fortuna, non credi!
Il fato ha voluto determinarmi come il miglior giocatore in tutta la nostra penisola,mai, un povero cane come me, avrebbe sperato in tanto.
Il terribile soffio devastava ancor più la mia persona ma ogni talvolta che appariva mi lasciava un animo più rilassato e la pressione intestina al mio ventre cedeva il passo al tranquillo sostare della tensione addominale.
Quel fragore, quella sicurezza di aver vinto la magica somma.
Mi destai dal torpore, alimentando la mia volontà di sapere se ero veramente il vincitore di questa magnifica lotteria che mi ha fatto ricco pur sapendolo, pur essendo sicuro di avere già vinto, si ne ero pienamente convinto.
Lo estrassi piano dalle braghe, che oramai erano dilaniate sul pavimento, mi alzai, andai al pc digitai win for life sul motore di google..
lo so me lo sentivo, il resto fu storia scritta.
L'urlo che seguì la notte fu udito fin al primo piano dello stabile.
Per altro non c'era nessuno in quel momento.
Le finestre sbarrate per il freddo impedirono alle famiglie che mi abitavano di fianco, di irrigidirsi per il terrore.
Sembravo Hulk l'omone verde.
IL clamore di quella sera, fu memorabile.
Il resto del fantastico boato che ne seguì, non è da descrivere per non lasciare firme sui misfatti.
Signori, ho vinto al win for life!!

(il racconto è puramente casuale ed i personaggi non corrispondono al sottoscritto .
Per ora).

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