Scritto da © woodenship - Lun, 13/01/2020 - 18:58
Discanto, ch'è lingua, lecca la luce
al muro danzante raggio su rigo
in calce;
ch'è nota, risuona, accordata nell'aria
gesto nobile dalla larga eco
polifonica falce;
ch'è profumo, dal calicanto, inebria
nell'inverno per travi e tarli
un tono sopra pur sopra la pulce;
ch'è tela, variopinta, d'intensa laude
vola strusciando sguardi lignei
dai cori incisi a furori d'incensi.
Sì che penetra nell'anima discanto
e si fa già nuovo anno: speranza
nelle menti. Infinita armonia instilla
lampeggiando possibili scenari
testi li vedi d'un futuro anteriore
fuori tempo:
piano pianissimo che vada, era già ieri
... sarà stato solo oggi che s'è alzato di tono
il domani ch'è già anteriore
nel canto.
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