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Milano persa

“Te se ricordet i temp indrè…” Quel lembo di periferia che andava dall’“Isola” a “Cascina Abbadesse” era il mio regno e di chi, nato in prossimità della fine dell’ultima guerra ha avuto il piacere e l’avventura di vivere e crescere in una Milano, viva, pulsante, ricca di tradizioni, accogliente, vera! Una pessima imitazione di Colt dei Cow Boys, cartucce sfiatate, soldatini di gesso con l’anima in fil di ferro, e pochissimi spiccioli in tasca da dedicare al ferramenta dietro casa.

Non dirle nulla...

Adorava fumare.

Lo sapevo e lo sapevamo entrambi. Era semplicemente splendida, fasciata in quel vestito che le donava  forme sinuose.

I capelli di un biondo non descrivibile, elegante, con quel lungo bocchino in ebano finemente lavorato, tipicamente anni 20…ma mai fuori moda, e sigaretta appena accesa.

Il colore della pelle metteva a disagio e lasciava trapelare qualcosa. Pelle candida e immacolata.

Troppo candida. Perfettamente immacolata.

esta[TE]

se il mare potesse contenere
 
il sapore di questa emozione,
farla danzare di spuma,
infinite volte,
sulla spiaggia dei tuoi sensi ...
 
saresti ancora lì,
bianca del mio sale,
a contare i tempi
sotto il mio cielo d'estate.

Tradire

 
ho tradito me prima di tutti
giuda dei miei sogni grandi
ho consegnato alla strada
quella quotidiana, utile sicura
l'ambizione di essere diverso.
è parso subito facile conveniente
approvato, stimolato ad essere
come tutti sono e vogliono tu sia
che di livrea inconsueta

Acidamente

 
perdersi nelle more di un girovagare inutile
come anime rinsecchite dal dolore
viaggiando coi pensieri corrosi da acidi facili
ricerchi qualcuno che non ti somigli
visi stravolti da specchi deformanti nel circo
ti invitano ad un ballo che non ha mai fine
scivoli piano, il nirvana che cerchi non trovi
nel sesso nascondi il tuo viso bambino
la chiave per uscire dal labirinto è lì vicino
ma non vuoi vederla, non arrivi al mattino

'A vita è 'nu muòrzo!

T’affanni, t’ ingegni
t’arraggie e t’a piglie.
Saglie e scinne…mai ‘na vota ca te firme!
‘E  sorde…’a fatica… nun t’abbaste ‘na vita!
E po’…chillu core, nun ‘u staje mai a sentì!
Te dice caccòsa…tu ‘u mette a durmì.
…ce penso dimane…mò tengo che fà!
Po’ vene dimane e nun cagne a canzone…
Je tengo che fa…che..me metto a pazzià?
Ma insomma…te firme..nu poco sultanto!
…’a vita è nu muòrzo…te po’ ghì pe traverso&hell

Dedicato a ...

Un petalo di luna, una manciata di stelle,
quattro fiocchi di neve, due lacrime d’amore
e uno sfondo di nuvole bianche
nel blu della notte.

nuovi amori

ci si
innamora
succede
semplicemente
come arriva la sera

non c'è
un motivo

c'è solo da accettarlo
ed è questa la parte difficile

 

L’edicola del santo

Nella passio del luogo
venerato è il fulcro
all’opera del rosario scosso
terremoto di litanie che vibra
le parti del paradiso.
 
Il posto nasce da un cartello vago
“offerte votive al santo”

Rosso melograno

Era peggio che stare
nel guscio di una noce
con l'autunno alle porte
quelle valige accasciate
in fondo al corridoio

le pareti e il soffitto
giallo fumo
il viso smunto

ma una mattina
a prima estate
ho detto basta

ho tinto la bocca
di rosso melograno

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