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L'Aquila ha spento tutte le luci

L'Aquila ha spento tutte le luci
i pagliacci sono andati via
i calcinacci, tumuli funebri
del circo mediatico.
Vuota la strada
occhi di case divelte
tetti squarciati
silenzi di morte
nella città
dimenticata.
Sono andati via
ora solo polvere
il pianto si è trasformato in noia
e non vale la pena
di parlare ancora di loro.
I morti non votano
non parlano
i morti
sono solo morti.
L'ultimo gatto nero
sale sulle pietre accanto
alla chiesa
e piscia per marcare il suo territorio
ora è suo
solo suo
ora che gli ultimi
sono andati via.

Inferno d'Amore

Scodinzoli al buio
fra  intese sparse
in soffici lenzuola
Cosparso di miele.
Affondi sulle labbra,
celi la fame di gloria
esalti tremule gioie
e sinfonie di fiati.
Ancora.
Fondi la mia carne,
esterni la mia sete
come pazzo indovino
Permissioni di panico.
Levi il guinzaglio,
mi sfuggi dalle catene
di passioni avvincenti.
Sai
Scuotermi dall' impasto
Esplodimi addosso
Chicchessia.
Della fine
Lascio l'espressione
a una lingua malefica
capace di perdonarmi

Anima inquieta

 
 
Ti scuoti ora nel strappar le tue vesti
libera a contemplar la pelle bagnata
agitata nel violentare i tuoi sensi
non più trattenuta in devastanti eruzioni.
 
Sofferenza dolce estasi nell'angoscia
e scoprir ora in beffarda consapevolezza
che di tutto ciò non puoi più farne senza.
 
Atlantis

Spelluzzichìo

 
 
distrattamente, lì sul balcone
quello spelluzzicare foglie gialle tra le verdi
delle piantine in vaso sul davanzale è
come cercarsi un capello grigio, la mattina.
cieca la pupilla, sono immagini stampate
nello schermo dell'anima
scorrono soffuse sommesse senza posa
lungo una vita, incertamente vissuta.
l'allunga alle volte, di sorrisi
altre, munge gocce di pianto
al margine delle palpebre.
e l'una e l'altra fa passare il tempo
quello che resta, intrecciando sogni
come giunchi scorticati
d'un interminabile canestro.
 
 

Taglioavvenuto@infotrovatore.liuto

Basta chiedere, or Lo piacer mio sarebbe sentir che tu la canti,
di fronte allo tuo amore, mostrando trasporto ed ardore!
Sei mitico Taglio!!!
 
Così che tra le fiamme
Avvolgenti il seno tuo
Mi persi rimirando
Ciò che sugger tanto amo
 
Così che tra le fiamme
Percorrenti il ventre tuo
Smarristi lo candore
Del pallido tuo derma
 
Così che tra le fiamme
Le righe sulle terga
Disegnan ragnatele
D'amor punito Amore
 
Così che tra le fiamme
Disteso sulle labbra
Accolsi il tuo piacere
 
Così che tra le fiamme
Tutto poi sembrò cader
 
Lì ti raccolsi Amor

correre e rallentare

1)correre e rallentare

(come perle che si sganciano
le parole si trasformano
ecco porsi il senso 
creando un suo tempo
libero nello spazio)

2) lasciar scorrere ed allentare
perché il tempo vivo
è un incentivo
per far di quel vuoto un pieno.
umana e libera
portata da qui
al di là
conservando il niente
conversando
per andare incontro
al tempo, non solo quello
ribattuto a stento
 di ora et labora.
 

Io e te all'inferno (racconto FULmineo)

.
 
Sono partito per raggiungerti all’inferno, cara.
Autostrada occupata dai dimostranti.
Cerco percorso alternativo sul Tom tom dove l’unico tragitto senza pedaggio è lunghissimo: un coma di tre mesi.
Eseguo.
Arrivato finalmente!
Inferno tutto occupato. “Mantenere il coma per non perdere la priorità” dice il call center.
Sono dannato, ma non scemo, così mi sveglio dal coma.
“Miracolo! Miracolo!”, urlano.
E mo’ sono prenotato in paradiso.
 
 
Ps: Ma tu aspetta cara che, lontano da te, può essere che pure l’eternità mi finisce subito.
 
 
.

Questa chitarra un po' smessa

Le mie dita
sfiorano le corde
di questa chitarra
un po' smessa,
il mio braccio sinistro
percorre il suo manico
troppo lungo
che a volte sbatte
contro 
qualche pezzo di muro,
qua e là.
Mi aggrappo forte
a questo ventre di legno chiaro,
dal quale presto nascerà
la mia melodia.
Ci ripongo tutte le speranze,
ci urlo contro  tutti i miei dispiaceri.
Le mie dita
sfiorano le corde
di questa chitarra
un po' smessa,
non vorrebbero lasciarla andare...
ma depongono,
anche lei
e vagano in cerca d'un altro alito di vita. 

Io, tu e l'inferno

 
Le tue mani sulla mia schiena,
pelle tremula sotto le tue dita.
Le tue mani sul collo,
più giù un brivido sui miei seni vogliosi.
Scivoli sui miei capelli,
il tuo respiro aspro si mescola al mio.
Mi guardi e io ti voglio,
i tuoi occhi mi sussurrano amore,
io mi sciolgo come neve al sole.
All’improvviso il soffitto si oscura,
nuvole nere occultano il peccato.
Così le fiamme dell’inferno ci avvolgono,
il dolore del fuoco sarà la nostra felicità
e noi saremo dannati urlanti.
 

Colpo di Fulmine

Casualmente avevo alzato gli occhi.

Con sincronicità inusuale, li aveva alzati anche lei.
I nostri sguardi si sono incrociati. E' stato un vero colpo di fulmine.

E' stato un colpo di fulmine a non farmela conoscere.

Un fulmine vero.

Eravamo sotto un albero e lui ha colpito solo me, in pieno.
Ora sono qui ricoverato, non sento più le gambe, ustionato.
Non so se me la caverò. Sono desolato, avvilito, disperato.

Lei era... era veramente bellissima.

Io sono, sono veramente amareggiato.

Ecco, stanno venendo a cambiarmi le bende.

 

Fine

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