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Illusions

Scordata. Una corda spezzata, recisa. Ecco, una chitarra rauca che sprigiona il suo verso stridente e l'aria viene ad attutirne la melodia. Non sono una musicista, un' abile strumentista, ma accordo continuamente i fili del mio strumento che tutte le voci racchiude e conserva nella cassa del petto. Le parole non bastano a rendere i miei sogni eterni, a cesellarli come perle virginee e la paura della contaminazione è tanta. Una musica dolce,o anche, perche no, violenta reinventa e solca gli spazi...e culla i miei desideri nell' impalpabile senso delle cose. L'intorno si fa di pane e poi anche acqua...scivolano le mie speranze cavalcandone le onde e abbandonando piccole briciole che si sciolgono lungo il viaggio. Sono le rimanenza dei giorni a sprofondare negli abissi e a consumare la stazza delle mie illusioni. Ogni alba perdona il logoramento e mi chiude nello scudo del coraggio; con il fare di una pupazza in preda alla follia estraggo la mia spada per schivare altre ferite. Il tempo è mio nemico e schiera altri tramonti, e altre albe volge alla resa. Non finisce qui il gioco! Sento il sangue che muta direzione nelle vene e sale nel mio cuore a cucire il dolore. Quello che sento e che provo è ciò che più mi sfugge. Un sole che da lontano mi carezza , ma che forte scalda il cuore. Non so quanto dista,i miei sensi non ne conoscono la misura e inutile sarebbe contare i passi. Non sono qui con me. Le  emozioni mi confondono la pelle,quasi impercettibile l' odore. Una cosa sola c' è, una domanda che pulsa nelle tempie, un segreto da svelare.
Io e le mie notti perenni ancora, qui, con me, nel sonno.
 

Cose Così [Immobile]

Incontro

Incontrarsi domani
sotto un ponte
a briglie sciolte e con il sole in faccia
occhi negli occhi
in un solo passo
lasciando all’infinito
comprensione di noi.
 

Vi presentiamo la redazione di RV

 

Scalate miniere

Veniva abbassando lo sguardo sull’idea
che nella roccia si parlassero tenere
le ere degli uomini audaci
come una libertà di appiglio
magari teso alla salita
magari ad una caduta più cordiale
nei sospiri.
 
Perchè si ammala il verde e il bosco
se le radici s’innalzano
da terra?
 
Lui lo sa e le rizolla con pudore
pensando che le rocce sono così
da lui.
 
Ora, qualcuno può dirgli
che le radici stanno alle frane
come l’urlo quando ricorda?

Da sotto in su

 
Ieri ho guardato gli Alberi nelle chiome
da sotto in su e nello squarcio di cielo cercavo la Cometa
senza trovarla.
Oggi non ho guardato
e la Cometa mi è apparsa
senza cercarla.
Mi sembra molto bella.
 
 

Marta, a Marte amar te

…fu così che salpai,
lasciandomi dietro gli echi
di onde di fotoni e scie
di comete di luce che,
come un manto,
occultavano il buio.
Risacche di galassie
su frangenti di cielo,
in quei giorni siderali,
e poi curve di tempo
che scolpivano astri
e nuovi soli.
E non più vuoti spazi,
ma un etereo plasma,
di raggi beta e gamma,
in espansione.
Seguendo la rotta
tracciata dal tuo viso
giunsi da te
sul pianeta rosso.
Mi volsi per mirarti
e già più non c’eri.
Di anima e polvere
la tua essenza che svaniva…
ed io di te m’inebriai.
Poi nuova aria trasmutò,
percorrendo i canali
che giungono al cuore.
Così tra un battito e l’altro
t’insinuasti dentro me
e senza più respirare
io morii di te.

Sincronicità (a quattro mani con Max Pagani)

 Lei spostò il bicchiere sul tavolo per nessuna ragione apparente e immediatamente, come in un flash, fu colpita dalla consapevolezza che un altro, in qualche luogo, stava facendo esattamente lo stesso gesto, anche lui per nessun motivo.
Le succedeva di frequente, da qualche tempo a questa parte: immaginare, no, immaginare non è la parola giusta, sentire, ecco si', sentire che ci fosse un altro essere in sincronia con lei, in qualche angolo del mondo. Una persona che, in un dato momento - casuale ma, assolutamente predestinato, come avrebbe detto Robert Scheckley - compiva le sue stesse azioni, si poneva le sue stesse domande, dava le sue stesse risposte.
No, no, non stiamo parlando di cose come l’altra metà della mela: era qualcosa di diverso. Era più che sintonia, era sincronicità: contemporaneo fibrillare di sinapsi, come si dice accada ai gemelli.
Ecco, si. Quella era la parola giusta: un gemello. Da qualche parte nel mondo c’era un suo gemello, lo sapeva. Lo sapeva. Ma, data questa consapevolezza, sorgevano due questioni.
La prima era: doveva cercarlo? Ovvero, sulla base di questa consapevolezza non suffragata da prove concrete, doveva imbarcarsi nell’impresa di frugare il mondo per trovare il gemello, col rischio di non trovarlo, o di fermarsi a surrogati che l’avrebbero inevitabilmente delusa?
La seconda era: come, come cercarlo? Tra i venti miliardi di individui che oggi, nel 2136, affollano il mondo, come diavolo trovare il suo unico gemello? Non era una che si imbarcasse in un’impresa per perdere. A lei piaceva vincere. Ed anche al suo gemello....

Il pianetino e il pappagallino

 
lesto posai lo sguardo sulle mie mani
incrociai le linee per leggervi il domani
parole nascoste dalla struttura aliena
soluzione non v’era nel difficile schema
 
con l’anima turbata ed il sorriso spento
cercai con ironia di volgere il momento
verso lidi conosciuti, approdi a me sicuri
poi vidi nei suoi occhi lampi torvi e scuri
 
la piccola gitana col suo pappagallino
vendeva la fortuna pescando il pianetino
notò il mio gesto, con un perfido sorriso
accompagnò il monito che arrivò deciso
 
la soluzione non troverai con le tue mani
il destino spesso ha percorsi assai strani
la tua sorte è già scritta nel mio pianetino
tu la saprai con due monete sul piattino
 
due monete per quel responso artefatto?
dentro di me pensai non sono mica matto
non mi fregava niente del falso pianetino
le allungai i soldi ma presi il pappagallino
 

Rive di esistere

Flutti d'inconsolabile silenzio
agli opachi bordi di questo esistere
o resistere
testardo
stagione a tempo è questa
canto di cicala sotto sole d'azzardo
foglie in concerto ansanti
effimere
plauso di bionde spighe
e l'oscurità
poi
ombra di chissà quali suoni
se suoni saranno
od opprimente
apatia di eventi
afasia di silenti eoni.
(dalla raccolta "La vita picara", in corso di pubblicazione presso l'editore Narrativaepoesia, Lanuvio RM, 2010)

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