Scritto da © flymoon - Sab, 12/06/2010 - 09:55
Una luce
non sarai tu a scagliarla la pietra
che negli anni sfasati
più d’una volta tornasti contrito
a casa anche se non t’accolsero
braccia festose
che ti specchiasti nel fondo più nero
del nero anche se non s’udì
canto di gallo quando
tradisti la vita spinto ad un atto
anticonservativo
che infine piegato
dalla croce una luce
a forma di un angelo fu
a strapparti dall’oscenità
del tuo tempo facendoti espandere
in un’emorragia di versi e di
energia positiva
che nel viola del tramonto
fosti padre e ora nel tempo
declinante sarà forse tua figlia
che ti farà da madre
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Scritto da © blinkeye62 - Sab, 12/06/2010 - 08:13
Corale - Ciao come stai?
Titolo - Ciao come stai? Io sto bene, tu come stai?
Sottotitolo - La razza umana scomparsa e poi ritrovata
a cura di Francesco Anelli
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Scritto da © Marika - Sab, 12/06/2010 - 06:53
Il disfacente
Il disfacente riprovevole malanno
mi sbaglierei
tra frange di lenzuoli divelti
In letto giace la morte intonsa che
non rapina non disface
non muore.
Da ponente amorosamente fallace
si accoda la mente scoperta
Dì al sapore di queste mani
che tocchi vengono ai pensieri scaduti
nel fosco rimanersi a fogli rimboccati.
Non sa che prendermi di voglia
."coast to coast".
l'espressa modica follia.
Scriverti e ancora
lontano da buio.
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Scritto da © Marika - Sab, 12/06/2010 - 06:39
E sarebbe...!!!
Una vibrazione che sempre mi salva.
La mia musica che vibra e pizzica la pelle sollevandola con un brivido. E non è che così voler innamorarmi. Sarebbe come accogliere dentro di me qualcosa di nuovo. Un filo invisibile che prenda origine da lontano, oltre i miei spazi comuni, da località sconosciute e che riesca lo stesso a raggiungermi. Lascerei che quella melodia lenta pizzichi le mie emozioni più nascoste e pian piano risolga fra le punte delle mie labbra. Ne farei canzone,colonna sonora della vita di due anime destinate a sposarsi. Sarebbe come vivere per la prima volta. Sarebbe come amare per la prima volta...
Sento già che una nota si perpetua nella mente, suona in me quasi familiare. Come se qualcuno me l'avesse già cantata...un angelo?...Un salvatore?...
Questa nota che pian piano si fà sempre più chiara mi culla come quando ascolto la musica più cara. E' un regalo che non è fatto di immagini, nè di carne, ma ha la forza di attraversare spazi e catapultarti dentro la tua emozione, in quel mondo fatto di solletico brividi palpiti...
..ti senti al sicuro,senti che nessuno può farti del male come se una calda coperta fosse sufficiente a difenderti dalle minacce di una realtà impastata di minacce e violenza.
La mia musica che vibra e pizzica la pelle sollevandola con un brivido. E non è che così voler innamorarmi. Sarebbe come accogliere dentro di me qualcosa di nuovo. Un filo invisibile che prenda origine da lontano, oltre i miei spazi comuni, da località sconosciute e che riesca lo stesso a raggiungermi. Lascerei che quella melodia lenta pizzichi le mie emozioni più nascoste e pian piano risolga fra le punte delle mie labbra. Ne farei canzone,colonna sonora della vita di due anime destinate a sposarsi. Sarebbe come vivere per la prima volta. Sarebbe come amare per la prima volta...
Sento già che una nota si perpetua nella mente, suona in me quasi familiare. Come se qualcuno me l'avesse già cantata...un angelo?...Un salvatore?...
Questa nota che pian piano si fà sempre più chiara mi culla come quando ascolto la musica più cara. E' un regalo che non è fatto di immagini, nè di carne, ma ha la forza di attraversare spazi e catapultarti dentro la tua emozione, in quel mondo fatto di solletico brividi palpiti...
..ti senti al sicuro,senti che nessuno può farti del male come se una calda coperta fosse sufficiente a difenderti dalle minacce di una realtà impastata di minacce e violenza.
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Scritto da © Manuela Verbasi - Sab, 12/06/2010 - 02:00
Cose Così [tra le corolle viola]
Appoggio ai muri, nei giorni di bianco, voli bassi appena sopra la linea di fango, la bocca asciutta.
Quando non c'è più fiato. Seduta su una caduta.
Io di nessuno. Io.
Sarei di mosto, tra le corolle viola delle campanule nei giardini assolati. Puntando l'infinito, chicco in attesa di un bacio a grappolo. Fresca in viso, la testa fra i punti di sospensione, appena sfilata la lama.
Abbracciami.
Manuela
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Scritto da © Ezio Falcomer - Ven, 11/06/2010 - 21:04
Pullula l'aria
Pullula l'aria
di umidi deliri di afa
in questo calvario
si sfacela la vita
ne aggranfo due natiche
come angurie di gioia
e il tuo sudore mi parla di te
la tua anima è in questo afrore di carne
esicastico vagito di rabbia e di nulla
che ne direbbe l'isterico tarsiota
se ci vedesse
siamo due dei
eletti da lavica colata
di amore e di foia.
di umidi deliri di afa
in questo calvario
si sfacela la vita
ne aggranfo due natiche
come angurie di gioia
e il tuo sudore mi parla di te
la tua anima è in questo afrore di carne
esicastico vagito di rabbia e di nulla
che ne direbbe l'isterico tarsiota
se ci vedesse
siamo due dei
eletti da lavica colata
di amore e di foia.
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Scritto da © fabiomartini - Ven, 11/06/2010 - 20:21
La fine dell'amore
Il peggio dell´amore
quando finisce
sono le stanze arieggiate
il passato di rimproveri sordi
la solitudine
come rondini morte
sul cuscino.
Il brutto del dopo
sono le spoglie che imbalsamano
il fumo dei sogni.
Il telefono che parla agli occhi
la sistole senza diastole
tutto senza un padrone.
La cosa più ingrata è
imbiancare la casa
rammendare le forze vitali
condannare al falò gli archivi.
Il peggio dell´amore quando passa
è il punto finale ai finali
quando restano i punti sospesi
… nel sorriso appena accennato.
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Scritto da © Franco Pucci - Ven, 11/06/2010 - 20:19
Ci vorrebbe un trapano
anni che rigiro amore come tassello tra le mani
anni che non decido, che rimando al domani
ho l’anima sgualcita, ogni volta che l’indosso
stiro pieghe dolenti del giorno appena smesso
anni che non decido, che rimando al domani
ho l’anima sgualcita, ogni volta che l’indosso
stiro pieghe dolenti del giorno appena smesso
ci vorrebbe un gancio, un appiglio più sicuro
dove appenderla la sera dopo un giorno così duro
ho chiesto spazio al cuore per evitare brutte ferite
ma ha la scorza troppo dura, respinge questa vite
dove appenderla la sera dopo un giorno così duro
ho chiesto spazio al cuore per evitare brutte ferite
ma ha la scorza troppo dura, respinge questa vite
da tempo ormai vago inventando nuovi inganni
per bucare questo cuore indurito dagli affanni
usando questo amore come provvido tassello
indosserei di nuovo l’anima come vestito bello
per bucare questo cuore indurito dagli affanni
usando questo amore come provvido tassello
indosserei di nuovo l’anima come vestito bello
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Scritto da © Franca Figliolini - Ven, 11/06/2010 - 19:22
O come Ozono
È carica di ozono l'aria
e lucida di pioggia
Sull'asfalto ardono piccoli arcobaleni
di promesse mantenute e non
Come acquarelli di mano inesperta
tremolano trepidi transeunti
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Scritto da © john venarte - Ven, 11/06/2010 - 18:51
Estetica della eSSe
Che alfabeto Sarebbe Senza la eSSe?
Senza la SenSualità Sibilante del Suo Suono
Senza la Sua femminil forma
Che diSegna Seni e coSeni
eStasiando e diSSetando aride parole
Sensibile come Solo lei Sa
Sarà Sara, Serena e Silvia inSieme
Sublimerà poi nel SeSSo
DeclinandoSi in Specchi e in SoSpiri
aSSetati di Sguardi e di SorriSi.
Senza la SenSualità Sibilante del Suo Suono
Senza la Sua femminil forma
Che diSegna Seni e coSeni
eStasiando e diSSetando aride parole
Sensibile come Solo lei Sa
Sarà Sara, Serena e Silvia inSieme
Sublimerà poi nel SeSSo
DeclinandoSi in Specchi e in SoSpiri
aSSetati di Sguardi e di SorriSi.
Scuotimi dal Sogno
E Soffia
Soffice Soffio di Scirocco
Scorri
Come Scheggia di luce
In Sconfinati Spazi
E fai Silenzio
In queSto abiSSo.
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