Pittore ti voglio parlare. Ovvero, elegia dell'imbianchino
Il Nostro è ridotto allo stremo. Lui, che aspirava a una vita intellettuale e artistica senza macchiarsi della turpe necessità di lavorare se non con la penna e la tastiera, viene mobbeggiato da pseudocarissime amiche a svolgere i più bassi e volgari lavori manuali. Il Picaro si dedica comunque con amore alla ritinteggiatura della casa di Lady_V, fiducioso nella buona riuscita della sua opera. Ma, a lavoro finito, viene cacciato in malo modo e il suo contratto strappato. L’amica non ha gradito la verniciatura ispirata alla scuola di Pollock e all’astrattismo punk. La Lady sostiene che non trattavasi di astrattismo punk pollockiano ma di mero rispecchiamento murale di gravi disturbi della personalità. Provinciali! Il Nostro ha delle amiche provinciali. E come se non bastasse, adesso spuntano fuori quelle altre due, la Sospiro e la Brahmina vedantica, che vogliono rifilare l’una lo sgabuzzino..., l’altra la cucina... E facciamo anche che l’artista dovrà dormire e mangiare con la servitù, già che ci siamo! Ma come, il Che di Sicilia, nato per illuminare con la sua mano cappelle sistine e interni in stile art déco, in una mescolanza di colore, materiali e parola scritta, teologica e oscena insieme? La scuola torinese non è assolutamente capita, al di qua delle Alpi. Il Picaro ha già tutta un’agenda fitta di impegni tra Berlino, Lisbona, Anversa, Santa Monica e Buenos Aires; un jet set di molto comprensive committenti che firmano assegni dicendo “scrivi tu la cifra che vuoi, e opera come fosse l’ultima cosa che fai”. Ve l’ha detto, lui la pennellessa e il rullo li maneggia seguendo le tecniche del kendo e del gesto futurista e dadaista. I suoi numerosi creditori non hanno pignorato l’immobile di abitazione ma solo l’intonaco asportabile e museizzabile di tutte le stanze e le cartelle con il back up dei file degli otto blog su Libero, Wordpress, Splinder, Blogspot. “Pittore ti voglio parlare, mentre smanetti un palmare….”.
(dal fu blog di Libero: “Isidhermes Siviglia”)
- Blog di Ezio Falcomer
- 4 comments
- 1317 letture
- Commenti
I quadri di mio padre
- Blog di
- 5 comments
- 895 letture
- Commenti
Strette all star
- Blog di Bruno Amore
- 2 comments
- 1049 letture
- Commenti
Io? Come sto?
- Blog di Marika
- 8 comments
- 1921 letture
- Commenti
Mentre aspetto che ritorni
- Blog di live4free
- 1 commento
- 1364 letture
- Commenti
L’eterna battaglia tra Kronos e Kairos
- Blog di fabiomartini
- 8 comments
- 1925 letture
- Commenti
Non è successo niente
- Blog di Franca Figliolini
- 8 comments
- 884 letture
- Commenti
Mi manchi
disegna e modella ora non ci sei.
Manchi alle mie mani che adesso
ti cercano ma rimangono vuote.
mi manca il tuo profumo e il tuo calore.
Non odo il tuo respiro ne i gemiti tuoi
senza te nulla placa la mia sete.
che solo con te e in te si estingue.
- Blog di Gianluca Zanella
- 14 comments
- 1228 letture
- Commenti
Vivo
- Blog di Francesco Paolo
- 5 comments
- 1170 letture
- Commenti
Non dimenticarti mai di sorridermi
il drago marino emerge
la coda che alza onde e schiuma.
C’è chi l’ha col fratello
per lo stemma della scuola
che lui vuol portare giù
insieme a una vecchia Fender.
“Non dimenticarti mai di sorridere”.
Diceva scherzando.
“Perché io voglio sempre pensarti cosi”.
Era un volto che mi portava via.
Chissà dove, ma così lo ricordo
e lo perdo ogni istante di più.
Un hotel cinque stelle tra le nuvole
un incantesimo, un castello nella nebbia.
Ride lui, capelli lunghi legati dietro.
Occhi chiari e non sembra far male.
Non ho paura, anzi sorrido. Un angelo in cielo.
C’è la punta bianca di un monte laggiù
E poi qualcuno che mi parla accanto.
Eravamo seduti su poltrone in fila
Uno stretto corridoio alla mia destra:
“desidera signore?”
“Un caffè caldo grazie, vorrei svegliarmi sa?
Ma non riesco.... Non capisco più che succeda
la mia città da quassù... ma perché è un bosco?"
“E’ avvolta dalle piante ormai da tempo
come fa a ricordarsi? Sono passati cent’anni
signore e lei ne ha molti di meno, mi sembra”.
“Non capisco più nulla mi manca l’aria”.
“Signore, ma lei riesce a respirare?
Si sente male, signore?”
“Svegliati tesoro! Svegliati!! Svegliati ti prego...
è solo un sogno... amore mio”
La luce del mattino mi abbaglia gli occhi.
Sento le pareti della stanza stringermi le spalle.
Socchiudo gli occhi appena.
Sei qui? Sorrido appena.... e sottovoce:
“Grazie”.
“Di cosa, amore mio?”
“Di avermi riportato giù...”
“Non potevo fare altro che questo, non respiravi più.
E non potevo pensare di restar
...senza te.
- Blog di fabiomartini
- 4 comments
- 1410 letture
- Commenti