Scritto da © Maria34 - Mer, 02/06/2010 - 11:05
Su nuvole rosa
Su nuvole rosa volava questo amore
volava alto, verso l’alto
sull’onda del sole,
era amore di alta società
ad alta voce lo chiamavo,
si è poi infranto
l’altimetro dell’amore
e dall’alto cadde,
cadde per alto tradimento
e dall’ora ha lasciato
il mio cuore chiuso male
sbatte porte e finestre
come un giorno invernale
con nubi grigie
grigie e nere.
renato finotti.
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Scritto da © Franco Pucci - Mer, 02/06/2010 - 11:01
Amore sotto le stelle
sabbia bagnata da corpi distesi
danza pagana di festa notturna
ombre cinesi che seguono il ritmo
amori dipinti su scogli muschiati
danza pagana di festa notturna
ombre cinesi che seguono il ritmo
amori dipinti su scogli muschiati
la luna decide i cambi di passo
muovendo a piacere il flusso del mare
spettacolo lunare eppure avvincente
amanti lucenti di riflessi argentati
muovendo a piacere il flusso del mare
spettacolo lunare eppure avvincente
amanti lucenti di riflessi argentati
mentre le scie della notte stellata
sfilano veloci a morire altrove
le stelle ammirano dal palco lunare
lo spettacolo eterno dell’amore
sfilano veloci a morire altrove
le stelle ammirano dal palco lunare
lo spettacolo eterno dell’amore
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Scritto da © fabiomartini - Mer, 02/06/2010 - 11:00
Breve racconto di un minuto.
Avevano vissuto una lunga parte della vita insieme. Avevano costruito senza domandarsi mai da dove s’era cominciato; senza domandarsi mai dove si volesse andare. Ma negli ultimi anni avevano accarezzato momenti di profondo smarrimento.
Uno dei due un giorno disse, forse è arrivato il momento, spegniamo questa luce oppure perderemo il treno.
Una sola frase raccolse il tempo passato, spazzando via migliaia di cose sfuggite di mano. C’era solo un pomeriggio estivo che portava la prima brezza.
Scesero le scale guardando i gradini per non cadere. Spesso una vita passata non riconosce i suoi attori e la nebbia improvvisa copre il sole, poi pezzi di guai si posano e schiacciano tutto e voglia di libertà si presenta alla porta.
Pensarono di cantare ancora quella canzone ma si dissero che non era il momento e che il rumore era assordante. Forse tornerà il tempo di poterlo rifare.
Si aiutarono a nascondere quel poco che restava mentre le valigie erano pronte a partire. Tentativi di sorriso stavano appesi sulle pesanti pareti amiche.
Uscendo dal portone lui si girò. Vide gli occhi lucidi nella piccola e ora tremula, figura di lei, trasposizione degl'identici suoi e la vide scomparire dietro alla porta che veniva chiusa.
Quindi attraversò la strada e arrivò alla macchina proprio mentre il portellone dietro si apriva automaticamente, caricò il vano delle due valige piene di quel che restava... e lo richiuse subito dopo.
Lei nel frattempo aveva chiuso la porta. Guardò la strada dallo spioncino e quando lui entrò in macchina e mise in moto, coprì d'istinto con la mano quell'ultimo spiraglio verso l'esterno e vi appoggiò la fronte sopra.
Un istante dopo, saliva la scala che portava sopra, pensando che fosse soltanto un sogno. Accese la radio e scelse una stazione più chiara; disse tra se che al risveglio ne avrebbe riparlato. Sorresse il vaso che il gatto stava spostando e si mosse verso la macchina del caffè.
Due vecchi amici dovrebbero sapersi capire e loro avevano cercato di farlo. Ognuno dei due aveva pensato che era meglio così; quindi così era andata.
Si sporse dalla finestra mentre l’auto girava la curva. Nonostante le mille ragioni sul tavolo, si mise a piangere sommessa, mentre il cuore cominciava a scoppiare. Disse tra se: ti ricorderò per l’eternità e chiuse la finestra. Riassettando le tendine bianche, intravide la luna lassù che in quel pomeriggio inoltrato faceva capolino. E forse sorrise...
Nulla resterà nel mio cuore così a lungo sino a che il sentiero smetterà di camminare...
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Scritto da © gatto - Mer, 02/06/2010 - 10:29
Due giugno di Alessia
Feriale incantesimo ai lieti monti
dell'anima: panneggiare chiaro
del cielo a inazzurrarsi di cobalto
a fare una veste per Alessia. Poi,
in men che non si dica, spicca
in volo il gabbiano per il mare
a specchiarsi sulle cose di sempre
e sta infinitamente presso
le nuvole grandiose in armonia
col tutto accarezzato nel segnacolo
di conchiglia con dita affilate.
Prosegue il tempo sulle vette
dell'anima e sta tutto nella camera
della mente di Alessia, le librerie
le mensole, una lettera ricevuta
scritta con incerta grafia.
E tutto accade, epifania di pioggia
a bagnare di Alessia il viso
senza lagrime: arriva Giovanni
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Scritto da © Ezio Falcomer - Mer, 02/06/2010 - 09:24
Vampire e Crime Games
(Turin Rive Gauche, 31 agosto 2009)
La struttura sociale metaforizzata dai games in Facebook è quella a modello tribale o di clan. Molto simile al diritto non scritto che vigeva tra gli antichi Germani. Grappoli di amici che producono amici attraverso gli amici degli amici. Era così che si formavano le onde d'urto multitribali relativamente efficaci da premere con successo ai confini dell'Impero e a penetrarlo.
Non svolgendo il Nostro in questi ultimi giorni di ferie alcun ruolo economico, sociale, parentale, affettivo, relazionale di rilevanza (insomma, per usare un’espressione gergale da strada, “non avendo un cazzo da fare”), si diletta in accademico e antropologico studio sul campo delle dinamiche ludico-sociologiche nel famoso network. Il Picaro, in dieci giorni, ha radunato attorno a sé centinaia di vampiri e di mafiosi da tutto il pianeta, scoprendosi molto bellicoso, combattivo e strategico. Reign of Vampires e Mafia Wars, due dei tanti horror games e crime games, presentano due attività base per la progressione nella carriera: il lavoro e il combattimento. Per lavoro s’intenda succhiare il sangue a vittime varie o praticare tutte le attività possibili della gamma criminale (dal furto d’auto, alla riscossione di mazzette e pizzi, al killeraggio professionale su commissione). Per combattimento, attacco e difesa nella guerra fra clan e famiglie. Si ha notizia, voce che corre, che la magistratura italiana si stia muovendo per far chiudere Mafia Wars, non rappresentando effettivamente un modello esemplare sul piano educativo, vista l’estrema e realistica cura nei dettagli delle attività criminali, aggiornatissima sul piano della descrizione di armi, tecnologie, mezzi. Per chi pratica una buona letteratura thriller sono bazzecole, ma l’impatto Facebook è effettivamente più alto e diffuso.
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Scritto da © Bruno Amore - Mer, 02/06/2010 - 07:46
Che amore è
spesso son come petali le tue dita
al viso che mi metto
per rubarti carezze che non merito
e se trascuro il gesto degno
di conquistarmi quell'affetto
s'armano d'artigli aguzzi tutto a un tratto
subdolamente mi colpisci forte
come serpe letale celata in un cassetto.
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Scritto da © baronerosso1 - Mar, 01/06/2010 - 23:46
Ballo con la mia ombra
Ballo con la mia ombra:
proprio lei che non mi lascerà mai,
che mi seguirà per sempre,
che saprà essermi fedele;
si distenderà con me,
si nasconderà nella luce,
per non morire ancora,
per rinascere nuova,
con un raggio di sole.
E adesso ti bacio,
mentre sul piatto gira,
un vecchio lento,
di antiche emozioni.
Mia cara ombra,
ed io che non ti avevo mai amata,
ora so che ci sei;
eppure non parli,
non lo farai mai,
ma saprai essermi fedele,
amarmi per quel che sono,
e non maledirai d’avermi conosciuto,
e seguito per una vita intera.
Eri bambina e giocavi col sole,
mentre già mi nascondevo nel buio,
oh mia cara ombra,
ti chiamerò col mio nome,
avrai i miei occhi,
due mani ed un viso;
il perché lo sai:
non merito d’essere luce,
sarò io a seguirti..
da oggi,
per sempre.
che mi seguirà per sempre,
che saprà essermi fedele;
si distenderà con me,
si nasconderà nella luce,
per non morire ancora,
per rinascere nuova,
con un raggio di sole.
E adesso ti bacio,
mentre sul piatto gira,
un vecchio lento,
di antiche emozioni.
Mia cara ombra,
ed io che non ti avevo mai amata,
ora so che ci sei;
eppure non parli,
non lo farai mai,
ma saprai essermi fedele,
amarmi per quel che sono,
e non maledirai d’avermi conosciuto,
e seguito per una vita intera.
Eri bambina e giocavi col sole,
mentre già mi nascondevo nel buio,
oh mia cara ombra,
ti chiamerò col mio nome,
avrai i miei occhi,
due mani ed un viso;
il perché lo sai:
non merito d’essere luce,
sarò io a seguirti..
da oggi,
per sempre.
Alessandro Lisbon
(pubblico questa poesia di Alessandro Lisbon, poeta giovanissimo che non c'è più, perchè sia ricordato)
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Scritto da © Princ3ss - Mar, 01/06/2010 - 21:21
Venezia
Sarà... che della luce di Venezia oggi ne ho colmi gli occhi
e delle calli l'ombra
Vaga sui ciottoli quel senso di non appartenenza, o della storia, o giù di lì
Eppure il gabbiano ha sfiorato l'acqua e sembrava leggero nel suo volo
Io inclino, come sempre, il mio pensiero verso te, che vorrebbe avere la brillantezza di luce
acquamarina
mentre spesso sto da sola
ad accarezzarmi i capelli, mossi al vento, di Venezia
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Scritto da © Aurora - Mar, 01/06/2010 - 17:23
Lettera a mio figlio ... un angelo
Fra incubi e dormiveglia
dopo l’alba ti ho sognato questa notte.
Donna di una certa età passeggiavo
spingendo una carrozzina,
sorridevo, e ogni spesso, guardandoti
ti accarezzavo, riempiendomi di te.
Camminavo tranquilla e serena.
Sentivo sguardi di donne e bambini,
leggeri mormorii quando qualcuno
si chinava per guardarti
e non ti vedeva.
Non mi sentivo strana.
Soltanto una mamma
con il suo bambino.
“E’ strana poverina
non c’è nessuno nella carrozzina”.
“Non sono strana, mio figlio
mi è stato portato via.
Ora sono mamma di un angelo”.
E continuavo a passeggiare
con il mio angelo.
Sono ancora una mamma.
Mi sento ancora una mamma.
La mamma di un angelo.
Ti voglio bene angelo mio
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Scritto da © Franco Pucci - Mar, 01/06/2010 - 15:48
Parlami
Parlami.
Il silenzio ferisce più di mille parole.
Insultami, non lasciare la tua rabbia appesa ai denti.
Ho riempito mille spazi bianchi con parole inutili
che avrei voluto dirti e poi ho cancellato.
Il silenzio ferisce più di mille parole.
Insultami, non lasciare la tua rabbia appesa ai denti.
Ho riempito mille spazi bianchi con parole inutili
che avrei voluto dirti e poi ho cancellato.
Ma tu parlami.
Riempi la distanza che avvicina l’odio all’amore
con le parole che avrei dovuto dire.
Il tuo silenzio rimbomba dentro di me
come il tuono che annuncia un temporale.
Riempi la distanza che avvicina l’odio all’amore
con le parole che avrei dovuto dire.
Il tuo silenzio rimbomba dentro di me
come il tuono che annuncia un temporale.
Parlami.
E potrò asciugare le mie lacrime
al sole delle tue parole.
E potrò asciugare le mie lacrime
al sole delle tue parole.
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