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Incantesimo

Suadente e armonioso richiamo
i tuoi veli che scivolano lievi
danzando con grazia divina
impercettibili e inafferrabili
nell'ancestrale consonanza lirica
precedente l'infrangersi dell'onda
 
In quei momenti fuori dal tempo
diventiamo strumenti musicali

Cose Così [in chiaro]

Dall’infinito alla terra
in ogni sospeso che strappa, gemmerò
di buio acceso, svettando
in chiaro, un raggiare di rose.
Ormeggiato ai capelli
dei giorni infuriati, artiglierò
ammanettato ai respiri
fino a sfumare in petali neri,
ultima scia di rondini.
 
Manuela

"Pendule papier de mais"

Vent’anni
è incoscienza che cerca fortuna
è un amore trovato, la strada, il cemento
il tutto riposto nel gruppo, nell’urlo
nell’esclamativo da vendersi al cielo
al coraggio e al cuore
e l’incendio dei tempi
infiammava il vento
e frattanto bastava a volte "l’appena"
l’amico, il simbolo
quell’ideale e la sua parola.
 
Poi lei camminava tenendomi il braccio
le mani mie in tasca e la pioggia leggera
sull’aria pensosa e un po’ ricercata
di pendule papier de mais.
Mar d’amore e cuor che divampa
lentiggini e baci e il vento che fischia
e l’intento era sempre
stupire i fil d’oro dei suoi capelli
e un vecchio profumo che sempre mi porto
di gesti normali che ancor son miei. 
 
Poi regali d’alba e leggeri vuoti, brevi mattini
rugiada e brina e chiarore del giorno
e sole che scioglie il tempo che sfugge.
Eppure con me è ancora qui
lo stesso, l’uguale, l’identico
penna alla mano e l’indigno scritto.
E sempre percorro tuttora di dentro
gli stessi mattini che allora percorsi
con la differenza inconsistente ma vera
che non sei più qui… accanto a me.

Un piccolo "me" azzurro

 -C'eravamo conosciuti tramite Internet, in un sito che frequentavamo entrambi. Ben presto le chiacchiere da amici che facevamo si erano impregnate di una forte tensione erotico-sentimentale, ma la distanza fisica (parlo di centinaia di chilometri) che ci separava consentiva un distacco sufficiente a non farsi travolgere.
Poi una volta, per lavoro, andai in una città vicina alla sua. Ci sentimmo al telefono, ma io nicchiavo ad incontrarlo. E lui allora, invece di dire:
-Sai cosa ho pensato? Ho pensato: «Vado lì, e mi metto da una parte, così almeno la guardo di nascosto»,
disse:
-Sai cosa ho pensato? Ho pensato: «Vado lì, e mi metto da una parte, così almeno mela guardo di nascosto».
Ecco, quel me sprigionava una tale tenerezza, una tale dolcezza, che mi ha innamorato. Un momento prima di quel me era uno che mi piaceva, un momento dopo era il mio amore.-
 
L'aereo stava sbarcando a Bruxelles e lo "sciogliete le fila" dello steward sembrò concludere la storia di questa mia occasionale compagna di viaggio che infatti si riscosse e cominciò a raccogliere le sue cose.
Mentre ci preparavamo e attendevamo l'apertura del portellone pensai a quale forza è racchiusa nel linguaggio, se un monosillabo basta a far innamorare una persona! Ora, ci si potrebbe dire che se lui non avesse usato quel pronome personale lei si sarebbe innamorata lo stesso, che cercava solo una scusa per lasciarsi andare. Ma non è così. Nelle parole che scegliamo c'è una forza, una significanza: esse interagiscono le une con le altre e creano uneffetto di senso (*).
Quel piccolo me significava - o almeno, così venne percepito nel contesto - che lui non voleva solo controllare che lei corrispondesse alla sua immaginazione ed eventualmente saltarle addosso, ma che il solo vederla di nascosto sarebbe stata per lui fonte di consolazione e di appagamento. E come non innamorarsi di uno che ti dice una cosa del genere?
-E come andò a finire?- chiesi prima che lei sparisse alla mia vista.
-Non è finita... dura da qualche anno ed è come fosse il primo mese... anzi, meglio-
 
Fine
 
(*) il concetto di significanza è stato introdotto da Michel Riffaterre, profeta dello strutturalismo francese negli Stati Uniti.

Tristezza

 La tristezza mi prende
portandomi nel vortice
della malinconia

dove l'anima naviga
in solitaria compagnia!

 

L’ago della bocca

Guarda quest’esile filo
che ci poggia un palco tra le quinte della sera:
 
“Esso era un bacio
tra tenuto e dato”
 
Guarda come il corpo di lei mantiene
gli sguardi dei maschi
fumosi.
 
Osservateci imbastire le bocche
con quel filo esile
a scen'aperta.

il cuore vive senza logica

 Illogico  procedere
 sulle funi stese
 tra il timore del salto
 e la speranza della resa

 è in questa logica  la potenza

 di non recidere la corda 

Tornano a volte

Tornano a volte certe fantasie
che ci lasciano strascichi confusi
tra amarezza e rimpianto
come primavere mai sbocciate
che disperdono profumo di zagara
 
e stiamo ad occhi chiusi
a ripercorrere viali
passati a luci spente
ma con dentro speranze
che abbagliavano
 
Siamo tutti convalescenti
del passato
in lotta tra un sì e un no
per dei ricordi
 
Siamo tegole che lasciano
scivolare la pioggia
e quando le brucia il sole
la rimpiangono
 

una rosa ..

basta una rosa ..

Ancora quella lama che trafigge
non basta andare ai tempi medievali
di cui ricorre nota d'un martirio

quando il rogo bruciava l'innocenza
presunta strega condannata al fuoco
fiamme non solo d'inferi invocati

da tribunali costruiti in loco
la storia una striscia di violenza
continua ancora nelle strade odierne

oppure nei comuni caseggiati
sempre un pensiero fisso nella mente
a costo d'ottenere il desiderio

violenza ottusa un prezzo da pagare
negli infuocati alberghi di campagna
e povere fanciulle in costrizione

per ottenere un misero salario
da attenti e travolgenti compratori
di braccia e vite nella malasorte

quella giustizia di memoria antica
prolunga quei veleni al nostro tempo
eppure basta poco ai miserandi

basta una rosa per la comprensione
un dialogo d'amore di quel fiore
misura d'empatia d'uomo ed eva

 

Copyright © Lorenzo 30.5.10

Riflessioni sull'amore

Io amo
Quando un raggio di sole buca la coltre bigia e fa brillare come un diamante una goccia incastonata in un filo d’erba
Io amo
Quando i bimbi si accalorano nelle loro piccole grandi dispute; poi si rifugiano tra le braccia avvolgenti e nell’abbraccio amoroso mi travolge il battito di un cuoricino in tumulto
Io amo
Quando il cielo al tramonto si ammanta degli eccezionali colori che nessun artista saprà mai riprendere
Io amo
Quando in silenzio accarezzo e ripercorro con tenerezza le rughe che si vanno evidenziando sul viso pacato e sereno dell’uomo con cui divido ogni giorno della mia vita
Io amo
Ogni manifestazione di vita che posso ammirare, amo la gioia, amo il dolore
   
                                                            Silvana Salustro Francone

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