Blog | Rosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica Rosso Venexiano -Sito e blog per scrivere e pubblicare online poesie, racconti / condividere foto e grafica

Login/Registrati

Commenti

Piazzetta virtuale

 agorà

Sostieni il sito

iscrizioni
 
 

Nuovi Autori

  • Gloria Fiorani
  • Antonio Spagnuolo
  • Gianluca Ceccato
  • Mariagrazia
  • Domenico Puleo

Blog

Vorrei sentirmi dire

Vorrei sentirmi dire...
nelle sere agitate dal vento
nel calare lento
di un tramonto rosso,
quando la luna di nessuno
intrappola la luce.
Quando nei vicoli assonnati
di un paese arroccato
le tende dietro ai vetri
si raccontano silenzi.
Vorrei sentirmi dire...
sulla porta della notte,
dischiusa per far entrare un sogno
tra i fantasmi che sussurrano ricordi
mentre desolate spiagge,
accolgono lo sfiorar delle onde.
Vorrei sentirmi dire...
che le scogliere bianche
attendono l'oceano
nell'abbraccio e nell'abbandono
quando su fili di nubi
voleremo insieme
nel ricordo delle nostre primavere.
Vorrei sentirmi dire.....

Occorse

Occorse.
La sera era maggio.
 
Il coraggio si aprì tale un coperchio
la carne
bastò battere il fondo
 
Sul piatto di portata
virtù e vizio
 
Era l’alba.
Una, delle viste

Iscriviti e partecipa alla prossima raccolta poetica

Per gli Autori che non sanno come iscriversi e ci hanno chiesto informazioni:

Per iscriversi all'Associazione bastano 20 euro (iscrizione a.s.2010)

Comunque a quel nome

Seduti a tentoni gli occhi riposano
sulle gobbe dei muri a secco
che fu acqua di vento e timore.
Sgravidano nei rivoli
nascendo le pozze con quel vago vagito
a tinta d’intorno.
 
Nelle rubriche i soliti nomi vivacchiano a memoria.
 
Si potrebbe questo o tal altra
ma il telefono dista un’alzata di voglia
che pesa la terra.
 
Forza la fuga uno squillo
invitante: aspetto le gambe,
aspetto a quel nome.

Aliti di Vita

Amico,
sei rannicchiato
nei tuoi sensi di colpa
che tolgono
aliti di Vita.

E scorgo lacrime
di follia disperata...

Là dove

 
Là giù in fondo, dove il cielo
si incontra con il mare
e con un lungo abbraccio
si uniscono,
là dove una sola linea appare
dove il tutto si congiunge
e un unico velo si distende,
là giù in fondo, all’orizzonte,
tra la spuma che danza
e lo sciabordio gorgogliante
delle onde,
al riverbero del tramonto
ogni cosa risplende.
Là dove l’aria sospira
e di cento, mille profumi
s’arricchisce,
là dove i gabbiani stanchi
vanno a dormire,
là dove la notte ed il giorno
s’avvinghiano in passionali amplessi,
mentre il mare s’addormenta
e la luna irradia la sua
pallida luce,
là dove le stelle
sfavillano nel soffice manto
e Zefiro intona il suo
armonioso canto,
si laggiù, là in fondo,
dove le illusioni ed i sogni si dissolvono
e per magia tutti i desideri s’avverano,
dove nuovi misteri nascono
e i sentimenti più non si nascondono,
là, le anime innocenti
degli amanti di oggi e di ieri
per sempre si uniscono
per cantare l’eterno inno d’amore
là giù in fondo, all’orizzonte.

Passa maggio

su tentacoli verdi spinosi ostili
scoppiano rossi di tutti i toni
una domanda di perdono aliena
che poi dobbiamo vivere ancora
in questo universo tutto di tutti.
così scordare le spine potremmo
se dalle dita sbocciassero rose
a parare i graffi dell'anima oltre
i danni che ne fossero venuti.
lo sfogo spezza ogni catena poi
si placa passa come nulla stato.
i petali scossi cadono seguono rigagnoli
fangosi tra mille altre perdute bellezze
ormai rassegnati a diventare oblio
nascono bacche turgide, immemori dei fiori.

La parola P E S C E

- Venga signo', venga. No 'a  vede? E' ancora viva!!!
La parola  P E S C E  in effetti guizzava sul marmo bianco, ad ogni contorsione mostrando uno dei suoi plurimi significati,
Persino quelli mistici, pensate, che sono i primi ad andarsene, insieme ai sali minerali. E anche quelli volgarucci, come si sente da quella nota un po' forte nell'odore…
Di quel tizio del mercato, però, io non mi fido. Così gli dico, arricciando il naso:
- Ma se puzza? E poi mica me la posso mangia' viva, tanto. Allora meglio morta stecchita, e ben surgelata.
E me ne vado, lasciandolo con un palmo di naso.

:-))

Isola nella corrente

Stanotte, con te.
Panama lontana. Notte scura
amico mio (se posso dirlo)
che sempre ho cercato e mai trovato
e come me... mai vissuto.
Parlar tuo di pesci e sorrisi
e fiestas grandes che chi t'ha letto sa.
 
Cancro di segno e di vissuto
ai fiumi i tuoi racconti
d’infanzia nel sole e isole di correnti
natura e passioni d’amore
di Mercurio e Nettuno in sesto.
Dei Gemelli hai girato tu stesso forte
e così debole uguale, come me
istrione… e padre a volte.
 
Vanitoso e capriccioso amico
tristemente perduto.
Cosa avresti
raccontato mai di corride
e toreri, di caccia grossa o di morte?
Troppo intelligente e irrazionale
per vivere ancora.
 
La morte, tuo viaggiare infinito
finalmente raggiunto...
Generazione la tua perduta.
Amor di vita
gettata ad alcool e racconti immortali.
Elettrochock fatale
per te perduta memoria, fucile
...nostalgia.
 
Lasciata onda del mare di una notte
che nessuno presto ricorderà
...e fugge perduta.
Credimi, come vorrei che tu fossi qui
tra le mie parole stanotte
tra le parole tue che leggo
e queste mie... che scrivo.
 
Dieu soit avec toi, mon ami
...Adieu.

macramè

Stride tutta questa bellezza,
la mia (mi dicono),
mentre increspo le labbra
e regalo sorrisi al mondo
come quelle bambole
che si mettevano al centro del letto.

E' che,
se solo me l'avessero detto,
avrei fatto attenzione mentre
di rosso smaltavo le unghie
Invece sbavai.
Sembra sangue rappreso
su intreccio di radici e vene
Macramè d'altri tempi tra le mie dita.

Cerca nel sito

Cerca per...

Sono con noi

Ci sono attualmente 0 utenti e 4595 visitatori collegati.