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Mare aperto

 così come i tuoi occhi vedo

il mareaperto
                      che mi circonda accoglie
                    e poi respinge 
a volte a tratti a onde
 
                         schiuma bianca
barbagli di parole
-ah si, biancondose appaiate parole-
che rifulgono sul verde
 
e noi
che non fummo non siamo e non saremo
in questa persona mai
 
e sale sale sale
che brucia e non disseta
 
e fa impazzire i naufraghi

 

Un sorriso

 
 
Un fiore
una stella
un sorriso.
A rallegrarci
basta un colore
un raggio di sole
che accende
due pupille fisse
che ti comunicano
comprensione
complicità
amore.
 
                    Maria Dulbecco

Luci e ombre

 
Collina verde
fiore solitario
cielo stellato
mare azzurro
volo di rondini
suono di campana
d’una chiesetta
campestre.
 
            Silenzio sui monti
            meraviglia per gli occhi
            nel profondo mare.
 
Gioco di luci
in acque limpide
e verdognole.
 
            Ruscelli fluttuanti
            che accarezzano
            fondi melmosi
            pietre pulite
 
            chiarezza e ombre
            luci giocose
            e bui inquietanti.
 
                                  Maria Dulbecco
 

Hai sorrisi

Hai sorrisi lunghi morbidi
gomitoli di filo d'angora
lisciano come la seta
carezze solari pigre
della novella attesa primavera
in quella lieve piega rossa
di labbra ciliegia matura
brulica un tremito
che allude alla rosa di carne
incastonata tra i sogni
nelle nuvole fresche del nettare
che sgorga dalla vita.

Cioccolatino rancido

Lenzuola stazzonate, accartocciate come l’involucro di un cioccolatino avuto in dono e divorato in tutta fretta, con ingordigia, forse presagendo l’ultimo sapore conosciuto di te, dopo stanotte. Ho percorso il tuo corpo e l’ho assaporato in ogni sua piega ricavandone doni e omaggi a volte attesi a volte rubati. Ora che sei andata via, mentre nella bocca mi rimane un retrogusto amaro di cioccolato rancido, apro la finestra e stendo lenzuola al sole.

 

Amiche

A volte penso che sono pochi i momenti significativi che trascorri con le persone che ti stanno a cuore. Adesso è la fretta che padroneggia i nostri animi, ci sono da scegliere e da decidere tante cose. Ma basta una risata, una battuta, un sorriso che capita a volte; non occorre essere in capo al mondo, anzi. Nei luoghi comuni, nei posti vecchi della nostra infanzia, nei posti che sanno di ricordi e nostalgia. Non dimenticherò mai la giornata di ieri. E' stato bellissimo, grazie, grazie di cuore. E' nata in me la voglia di rivivere ancora, di ricominciare come prima. E si è evoluta in me la speranza di non perdervi, la certezza che il nostro legame è molto più che semplice amicizia.
Ce la farò. Ce la faremo. Insieme.
Vi voglio bene.

La vostra amica
GocciaDiMare

E se fosse accussì?

15 d’un agosto addietro

 
La città - mi dice - è vuota.
 
L’ha detto con gli occhi ad un cielo terso.
L’ha detto sul merletto dell’alba,
come avesse una biro sulla gonna.
 
Ho sentito
come chi viene da fuori. Da una duna, direi,
avendo il suo stesso pudore.
 
Rimane intatto lo stupore del getto
alla fontana che avvampa:
quasi fuoco, si piega alla buona condotta.
 
Nelle vasche quieta il tempo bello,
il tempo delle statue adorno
che da sole
ingrassano anche il marmo
e a meridiana
si segnano per l’ombra.

Piesse dell'autore: lo so Manu che ti secca che lo posti qui che poi devi spostarlo di là che poi qualcuno può dire che poi questo che vuole che siamo o non siamo seri che che che... che sono un ragazzo di passa cinquanta alla boa di poppa e quindi sono 46. E lo so, lo so non si deve ma scusate se fosse... accussì?
N.d.F.: è una scusa per pubblicare più testi... giurin giuretto non ne faccio più.

E poi c'è sempre il mare

e poi c'è sempre il mare
il lucido specchio in cui m'immergo
l'odore salmastro che riempie le narici
e allarga il respiro
 
l'orizzonte che mostra la sua curva perfetta
nell'arco che congiunge gli estremi
di verde e azzurro teso
 
                 la freccia pronta a scoccare
                 la rapida ineluttabile parabola
                 diritta verso il cuore
 
 

La mia PACE ....

Quando penso alla parola Pace, la prima immagine che quasi sempre mi si pone davanti è quella della bandiera multicolore utilizzata dai gruppi della Pace che rappresenta l’arcobaleno. La trovi ovunque, su un davanzale di una finestra, o su una porta, sgualcita e segnata dal tempo, dal lontano 2001, quando i venti di guerra in Afganistan iniziarono a far tremare il mondo per poi farlo precipitare nel baratro del terrore e morte e oggi quella Pace non esiste ancora. Un flash, dura pochi istanti e poi il tutto s’incanala dentro la tua anima ed a come lei sta in quel momento della tua vita. Quasi sempre in quella fase, se non stai male la parola Pace si integra, si mescola e ti porta a riflessioni generiche ma quando sei out, lei viene vomitata fuori o rigettata via come in una drammatica operazione  chirurgica. Out, cosa vuol dire out?
Fa parte di una o più fasi della vita che ogni essere vivente prima o poi deve affrontare come la ricerca del primo capezzolo del seno della mamma, alla morte di un tuo caro, alla fine di un amore o al latrato stridulo ed angosciato di un cane abbandonato in un canile. Dolore…
Esiste il dolore perche esiste la Pace. Esiste la Pace, perche prima hai incontrato la morte, la guerra,  …. il dolore appunto. In un grazioso cartone animato tutto italiano, dal titolo “L'apetta Giulia e la signora Vita” viene narrata la breve vita di una piccola ape operaia che morirà prima della sua mamma (l’ape regina), una situazione che in noi essere umani ti strugge ed angoscia: nessun genitore vorrebbe assistere alla morte del proprio figlio. In quella realtà, la morte viene esorcizzata e innalzata alla vita, tanto che la Vita e la Morte vengono raffigurati come due dolci bambini biondi e dagli occhi azzurri e con il vestito colorato differentemente (la vita di azzurro e la morte di rosso). Distaccati inizialmente e consapevolmente abbracciati alla fine, i due volano tra il cosmo e le stelle, si parlano e si cercano e si rendono conto che uno ha bisogno dell’altro. Planano sulla terra e su un grande cerchio a forma di orologio, danzano la vita e tutti i personaggi del film, uomini, donne, bambini, animali e piante ballano e cantano stringendosi in un magico cerchio, il cerchio della vita. E’ un cartone animato forte di contenuti e dolce, con bellissime canzoni (Irene Grandi e Raf), e che consiglio quando ad un bambino sei costretto a parlare della Vita e soprattutto della Morte…..

Insonnia

Adombrata dalla compagnia dell'insonnia, scrivo. Pensieri sciolti e frasi illogiche tra i morsi di unghie ormai svanite, pelle scavata, pulsante brucia per gocce di limone che frizzano tra lembi di pellicine smorte.
Scrivo per non pensare cara dama forbita, sei tu, signora Insonnia attenta ai vasi sanguigni del pensiero. Del suo sangue ti cibi, ingorda! Beffeggio sul tuo ghigno abietto, belle maitresse.
Piove.
Piacevole odore d'erba bagnata  filtra attraverso le persiane della mia stanza.
Un  tropico del cancro fermo a pagina centonovantuno attende lettura.
Signor Miller lei oggi è in fase malinconica, la prego di scusarmi se non la seguo verso la pensione Orfila, serbo candore per le sue perle, ma oggi la sua compagnia mi annoia...così come la filosofia di Foucault seppur di insaziabile interesse.
cosa offre  ancora il mio comodino?
uno "spiriti" già letto e un "padre padrone " da rimembrare...
Scialbo il mio approccio alla lettura ora.
Certo, strano accostamento apparecchia la tavola.
Miller, Benni, Filosofia e Ledda, senza contare il vocabolario rizzoli come  portata prelibata ai saperi della lingua.
Piove ancora.
Piacevole il tocco di una goccia caduca disfatta a terra. Encomiabile melodia.
La chitarra acustica ha il corpo di una donna, meraviglia del suo destreggiarsi in movenze lodevoli. Blandisce i miei sentori, con le sue carezze.

Piove
Io amo la pioggia, fende e purifica.

Fende la tua bramosia Madame Insomnie, purifica il mio sonno.

[Lato oscuro by MacondoBand]

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