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Oltre tutto

Vagava diritto
il pensiero
nel cosmo
spuntando dall’angolo
di una coscienza pura.
Oltretutto c’eravamo
quel giorno
nel ricordo di ognuno
oltre il fragile e l’inatteso
oltre il sacro
oltre tutto
c’eravamo noi
e loro compresi
i nati
e i non nati
sotto quella piccola foglia
che in subbuglio disse:
amiamoci.
 

Sempre ansia

Ch'è vento dell'anima
il messaggero della mia
viscerale malinconia
lui che gira l’universo come la vita
ognora la percorre la gela la scalda
la spazza senza ritegno
trasporta pe’l mondo le nubi
gravide di pioggia impossibile
qui là dove l’umanità
lo prega o lo teme.
Me la porta via alquanto a volte
ma lei presto ritorna quasi pentita
o io nella frettolosa gioia di vivere
ho tradito il sollievo
e lui con gli altri fratelli cardinali
girando senza meta a disegnare
spirali gigantesche di un eterno agitarsi
come un’ansia infinita di vivere
me la riporta.

Affinità

Ci sono sintonie come sinfonie
in tono minore andante lento e
suadenti senza parole dirette
sguardi furtivi d’occhi bassi
dietro palpebre socchiuse.

D come Diga

Lascia che sia. Lascia
che scorra ampio e forte e potente.
Inutile la diga già piena di crepe.
Esploderà in mille frammenti
e tutto sarà travolto, sommerso
fino alle cime più alte degli alberi
creando un paesaggio di fango e acqua
cosicché la luce, quando torni,
si rifletta ovunque.

 

Nuova Antologia Poetica degli Autori di Rosso Venexiano

Carissimi,
come avevamo promesso, proponiamo la prima attività riservata ai Soci Sostenitori della nostra ass.ne culturale. Ricordiamo con l'occasione, che tutti possono iscriversi versando soli 20 euro, e che le iscrizioni servono a sostenere le spese che si hanno con un sito,  per editare i libri, e molto altro.

Si pensava ad una raccolta con 5 bellissime poesie di ogni socio che desideri partecipare e l'inserimento della "Corale da salotto" che merita d'esser pubblicata assolutamente. 

Per partecipare, pubblicate da oggi al 31 maggio 5 poesie anche non inedite, meglio se non tutte lo stesso giorno, col tag: antologia dei soci.
Proponete in un commento a questo post, il titolo dell'antologia poetica.
 

Iscrivetevi per partecipare se ancora non l'avete fatto, trovate qui tutte le informazioni necessarie.
Nel corso del 2010, pensiamo di pubblicare 3 antologie: due poetiche ed una in prosa a cui parteciperanno solo i soci sostenitori.

Buona partecipazione!

Manuela e redazione RV


Temporale.

Oggi vorrei fermare le idee, i pensieri
che come cumulonembi si addensano
e si rincorrono impetuosi nell’anima.

Tira aria di temporale nel grigiopiombo.

Ho spento il sorriso da occhiali da sole,
non ho più bisogno di mistificazioni,
tanto nessuno leggerà nei miei occhi.

C’è  già abbastanza ombra dentro di me.

(I’m feeling so sad, but I don’t know why)
 

Su Chris Peters

E chissà cosa porterà il domani
a questi cuori infranti
a queste ossa rotte
che avvilite si sfiorano
cercando il brivido di un ultimo respiro.

Alexis
04.05.2010
Opera: Chris Peters, To Hold You Again, 2007

È incredibile come l'Amore riesca a mantenere la sua poesia anche in soggetti che potrebbero essere definiti "macabri".
A quest'opera di Chris Peters non manca nulla. Mancheranno forse gli occhi, la pelle, abiti che magari aggiungerebbero colore e decori al dipinto, ma toglierebbero spazio all'essenziale. E l'essenziale è il sentimento, anzi l'insieme dei sentimenti di cui essa narra.
L'affetto, la protezione, la cura dell'altro e la relativa angoscia per un futuro incerto non hanno bisogno di ghirigori aggiuntivi per essere espressi, non hanno bisogno di avere, di assumere delle apparenze... sì, perché solo di apparenze si tratterebbe.
Attraverso la rappresentazione dello scheletro umano si universalizza il messaggio ed il significato ultimo della rappresentazione. Tutti possono identificarvisi senza alcun ostacolo, proprio perché lo scheletro non ha occhi, non ha corporatura, non ha tratti somatici, non ha colore né capelli... è una sorta di anima materiale.

Dicono

Dicono che il sole è vita
la terra madre
che l’uomo sia figlio a dio
uscito dal mare
la sabbia bianca, rosa, nera, gialla

Quella voglia di andare

Quella voglia ardente di andare
e quegli occhi pianti che legano
lacrime al davanzale pudiche lì
come una sagola che s'attorciglia
alle caviglie e la rezza ancora vuota.
girare contro corrente, cigolante
ruota di mulino a macinare nulla
che valga un cartoccio di lupini.
Tuttavia restare il tempo corto
delle rapide crescite dei nidiacei
finché non stentino a prendere il volo
ma ormai senti fiacche le tue
resti al posatoio a guardare passare
la vita, ancora una volta e una volta
e una volta...ancora.

Guscio

 non mi è concesso di pensare
altro che questo
inseguire con la mente
improbabili assonanze
                                o forse reali
                                ma, ahime, quanto lontane

gli anni passano e voi continuate
ad aver paura di amare
ed io ad aver paura dei vostri silenzi

dove siete - occhi che brillano
                  mani che accarezzano
                  bocche che baciano

vorrei arrotolarmi come una lumaca
dentro al suo guscio
ma non c'è guscio
abbastanza grande
da potermi contenere


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