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Pietro dagli occhi indaco

Nato dalla morte,
splendi di vita.
Cresciuto dalle lacrime,
invecchi col sorriso.
Strappato con egoismo
al cielo,
emani così tanto calore...
Partorito dal freddo ventre della guerra,
sei la resurrezione della tua terra,
Pietro dagli occhi indaco.

[Dedicato a chi ha saputo nascere e rinascere dalle ceneri della  guerra. 
Dedicato a Sarajevo.
Dedicato a Pietro.]

Il tuo e il mio (piacere)

ho raccolto nel cavo delle mani
le tue voglie, lisciandoti il sesso
ho bevuto il tuo piacere a labbra
aride immergendovi tutto il mio
desiderio e viepiù stranita del godimento
che pareva solamente tuo, ho rubato
il mio, soltanto per me, tra le colonne
d'alabastro, dalla conchiglia rosa
sapore di mare.

Corso

De - 1
 
Il crinale fermo
blocca un fremito di andare:
il sentiero scende solo.
 
S’avvita l’aria al mezzodì.
 
Sugli incavi di cielo
fanno breccia vette argute,
 
dicono: spazio ancora,
ancora altezza! Vorremmo
in alto
ciò che ci sfugge in basso.
 
Per - 1
 
Così fa corsa a sé,
spartendo terre incolte
e colte terre, riunite in foce,
il lascito fluente delle nevi.
 
E di risulta quella che ci lavò.
 
Ripaga l’anima
ciò che alza il greto
al guado.
 
Residui d’ansia nelle anse
stanno ai ciottoli dai rotolamenti.
 
Ri - 1
 
Si quieta l’onda
- mano liquida nel gesto
di raccolta -
se la foce chiosa
cantilene.
 
Il suo gomito poggia a riva
l’antica forza
d’artigiano:
 
modella lento senza rumore il nuovo
orizzonte; ha una chela
di propositi
che trancia il vecchio sé.
 
Con - 1
 
Trova l’insperata calma
la battigia
quando carezza
da meridione Ostro:
 
vetta
greto
abisso
spazio
crogiuolo il tempo:
 
forse formò qui
la nostra argilla serena
quel dio che porta
attese
 

e qui mi lascia fremito.

Stesura definitiva


 che ringraziamo per il gran lavoro fatto. 
Grazie anche agli scrittori partecipanti per l'entusiasmo con cui hanno raccolto la nostra proposta di scrittura collettiva. 

redazione RV

Sempre lei

il mento appoggiato
sulle braccia conserte
che reggono uno di quei sorrisi
nato per una copula tra cani
ascoltavo i sonagli dei pensieri
mossi dal vento della nostalgia
figure come animazioni
ombre cinesi sopra un telo
senza immaginare mai
la prossima figura ma
aspettando sempre quella
lei che passa - attraversa
la scena, esce e torna
fa movimenti consueti
tuttavia affascinanti.

Cuore aquilone

La logica vorrebbe

 la logica vorrebbe la rinuncia
richiudere
                con un colpo secco
                uno schiocco
[l'assoluto che per definizione scioglie]
 
ma dove sia la logica
io non lo so
            io amo perdermi
            e piangere la perdita
:
sono qui, allora
           come sempre aspetto
e mi siedo sui miei versi
schiacciandoli ben bene

  

Il mare

Quando il vento delizioso
solleva nel silenzio caldo
l'impetuoso senso
sciaborda uncinetti di emozioni.

E a ricami di lenzuola
il giorno procede
teso a ricoprire
quest'oceano sospeso
in disegni ammalianti...
di giallo bagliore
e di dispetto lunare

i lapilli smarriti 
rapiti dal tepore
come fa il vento.
il cuore tace...

Svaniscono le pupille tese
al battito di ciglia accese.

Estranei i corpi riempiono la riva
e intanto gli occhi inseguono le scie degli aquiloni
come anime vaganti nel cielo terso.

Come poggi l'occhio 
su quella spuma aranciata all'orizzonte
la tenerezza veste quel pensiero
e l’occhio un po’ si bagna...

Quando lo sguardo piomba
in un dolce sogno 
almeno per quell’ istante
tutto il resto scorda
e, il vento come si fa
il Tutto tace.

Cedono i passi

Distante
stracolmi pensieri
riturbano troni
di affanni vespri
e toni disperi.
Lontano
voci ricolmi
e sfratti di ceri
manuali dicotomie
leggi disperse
Poggiando
anfratti discese
gireno le ròte
per sempre vòte
ci soffi di gioia
e aspergi speranza
Ansimi in risalita
Allacci alle scarpe
questa folle fatica
di legare cuori
e vinci speranze
nell'atroce agonia
di una folle fatica

Dolcezze al tramonto

I colori del tramonto
sui nostri visi incantati
mentre il sole s’immerge
rosso nell’onda
e tinge del suo colore
cielo e mare
e monti affacciati
sulla costa assopita.
Brillano di luce nuova
i nostri sguardi
perduti sognanti
nell’incanto
nel silenzio magico
delle nostre voglie.

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