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Ricerca fotografica

Se la lettura di una fotografia è talmente convenzionale che ha forse prodotto un modo altrettanto convenzionale di vedere il mondo, esistono sicuramente delle vie per dare vita a nuove prospettive. L'attesa di qualcosa di nuovo anche nel campo fotografico, è grande. La creatività, è la capacità di partire dai dati acquisiti e andare oltre, tenendo presente che la tecnologia è solo un mezzo, non un fine.
La fotografia è un mezzo di espressione e di comunicazione a disposizione di chiunque voglia servirsene, non è quindi errato ammettere, che essa può venire usata anche nei modi difformi da quelli tradizionali. Non è completamente fuori luogo il fatto che il fotografo, possa deliberatamente rinunciare, a quella che ancor oggi viene considerata una delle caratteristiche essenziali del procedimento, quella cioè, di presumere sempre la registrazione di una realtà univoca.
E' proprio rinunciando a  queste "realtà reali", che il fototografo ha la possibilità di "creare" delle immagini nuove. Una volta chiarito entro quale ambito questo tipo di riproduzione possa considerarsi "creativo", il problema è quello di verificare in che modo l'immaginazione fantastica trovi poi la sua realizzazione concreta, in termini di comunicazione visiva, entro i vari modi del procedimento fotografico. Esistono  delle fantasie ardite, che spesso è difficile, quanto non impossibile,tradurre in  termini visuali, quindi il "creativo" per poter realizzare quanto è nella sua immaginazione, deve il più delle volte, manipolare la realtà che sta davanti all'obiettivo, per"crearne" delle altre.
Nel mondo fotoamatoriale italiano, sono molto pochi coloro che si dedicano con impegno nella ricerca di nuove soluzioni di espressione fotografica. Ritengo che manchi l'incoraggiamento di buona parte degli addetti ai lavori nei vari concorsi  fotografici tradizionali, in quanto i loro giudizi si mantengono strettamente nei canoni convenzionali, non ammettendo innovazioni di nessun genere. Pur essendo d'accordo che tutte le espressioni fotografiche devono coesistere, sono anche convinto, che sia proficuo dare un maggiore impulso alla ricerca, per rendere possibile un nuovo codice, sia di comunicazione che di espressione, tenendo presente che tanti maestri della fotografia, nella loro carriera si sono cimentati nelle varie espressioni fotografiche  come ad esempio:l'astrattismo, il collage ecc.

Renga

 
leggerissime
ali rapiscono dai
fiori sbocciati
 
colori già pensati
dal calore del sole
 __________
 
quando le nubi
mostreranno l'anima
ti copriranno
 
il cielo fioco sarà
custode di pensieri
 
 
 

Pascolare memoria

 
come un fremere tremare
fine sommesso di froge
il suo richiamo
che sempre attendevo
lontano appena un tanto
tutto preso dall'annusar
farfalle lucertole o filugelli
e scrollare il capo e la groppa
quattro bizze in salti scomposti
per sembrar ribelle
un rapido scatto e raggiungerla
alle mammelle.
 
 

I colori delle vocali

In una sua poesia Rimbaud assegna un colore diverso a ogni  vocale. Secondo il poeta, il senso delle vocali si può riassumere così: A, nero; E, bianco; I, rosso; U, verde; O,azzurro. Eg li usa poi questa tabella con paralleli basati sull'esperienza sensoriale. A tale proposito, Ernst Junger nel suo saggio L'elogio delle vocali  fa questa considerazione: "Poiché Rimbaud possiede uno sguardo che sa spingersi anche al di là della pura sfera artistica abbiamo qui un sintomo della profonda diversità fra le lingue. In ogni caso, ci sentiamo piuttosto inclini ad associare la A e la O al rosso e al giallo, colori di luce, mentre la I e la U sono più vicini ai colori della terra". E ancora: "Nella sua Filosofia della composizione Poe definisce la O la più sonora delle vocali. La A è l'aquila, la O è il falco dell'universo sonoro". "Noi usiamo per la O un ideogramma che riproduce la forma dell'occhio". Secondo Junger, infine, la A significa verticalità e ampiezza, la O altezza e profondità, la E il vuoto e il sublime, la I la vita e la putrefazione, la U la generazione e la morte. Nella A invochiamo la potenza, nella O la luce, nella E l'intelletto, nella I la carne e nella U la terra materna, i sepolcri, l'età remota di Saturno.Concludiamo  con la bella frase di Jacob Grimm, secondocui "alle vocali nel loro insieme va attribuito un carattere femminile, alle consonanti un carattere maschile".

Femmine di notte

Corre la notte al buio
con le sue gambe snelle.
Corron le ore di notte
fra slalom di stelle.
Guarda la luna silenziosa
le sue sorelle.
Son tutte donne sole
di notte son tutte belle.
Mi tengo compagnia
insieme a quelle.
 
 
 

D'aspre gemme

Giallo di foglie cadute
ottobre ha tutto il colore
da stingersi intorno.
Nel folto di un sentiero
aperto da un raggio
pungente e caldo di luna.
 
Occhi rossi di braci
appena dietro il cervello,
e sulla cima del ventre
odoroso di calicantus
pulsa il cuore verde
d'un prato alcova.
 
Lungo le gambe nude
al tepore del fuoco
è sciolta ebbrezza
che ti piovo linfa dentro
questo caleidoscopio vivo
d’aspre gemme amate.
 

nueva generatione

ho un buco nel calzino
e la scarpa non è firmata.
ma vuoi mettere
l'aria libera del sudore
sul palmo.
se la strada è di tutti
allora mi meraviglio
 che solo i fossi
 raccolgono cartacce.
si ,generazioni di fenomeni,
un fischio perenne nelle orecchie.
web per tutti,
e clean
you virtuale sui muri,
tu tubi.
arrampicata programmata su chiodi fissi.
dal largo stomaco
ormai compromesso da fritti misti
esce perentorio 
un rigurgito di unicorni.
nel cartone del novello
oggi raccogliamo i sogni

Marrone

 ah ineffabile silenzioso risuonare del nulla
che scuote il mio corpo immobile
arrotolarsi arrotolarsi come un gomitolo
non sentire più questo richiamo
mai più questa inebetita dolorosa paura
 
non un precipizio una vertigine
ma una desolata piana marrone di fango
col cielo basso - ovvio - e bruma
in cui si perde il senso dell'orizzonte
se pure mai ce ne sia stato uno
 
non c'è nessuno nessuna eco di voci o di passi
tutto assorbito dallo spaventoso pantano
in cui mi aggiro priva di ogni meta
persino la morte appare un miraggio
un obiettivo troppo ambizioso
 
vorrei sole o vento o pioggia
vorrei un grido un urlo un lamento
un uccello che plani giù dalle nuvole cupe
o un animale che percorra la piana trottando
ma non c'e' nulla mai nulla mai nulla
 
(silenzio)
 
-----------------------
 
 
Adesso aspetto che sorga il sole
che mi accarezzi
                           mi dilavi di luce
 
 
 

C'è una casa e un bambino che guarda

C’è chi guarda lontano
un tramonto di cera
che poi piano ­scolora

stringe pugni di nuvole
che si disfano in ­pioggia
dimenticando chi era

E chi va verso il mare ­
con in testa un cappello
ed in mano il cuore ferito ­

sferza lampi
al cielo distratto
trapassando le nubi ­
e la luna

C’è una donna che aspetta
affacciata al ­balcone
un marito, un fidanzato
od un figlio distante
e ­perdona

Ed un’altra, l’ho vista
lo giuro, neanch’io ci ­credevo
sollevare più in alto del velo
lo sguardo ­

camminare fiera sui sassi
sopra l'orlo di un fiume
e ­raggiungere il mare

Ma c’è sempre una casa
una piazza, ­un cortile, una palla
un bambino che gioca
ed uno, lontano ­

che solo, lo guarda

I colori dell'amore.

 
Leggo nei tuoi occhi il colore del mare
il color del fuoco nelle tue labbra.
 
Un'altalena di emozioni nella mente mia
m'immergo in te totalmente devoto.
 
Nella profondità  dei tuoi abissi
che profumano di sale e d'amore.
 
Dei coralli i colori sublimi e accesi
che insinuanti percuotono i desideri miei.
 
Così in te ora perduto nei colori dell'amore
in un'estasi che sembra non aver mai fine.
 
Atlantis.

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