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Venerdì Santo

Barcollanti uomini scalzi
nudi come ombre incappucciate
stanchi fantasmi
e bianchi in spettrale silenzio.
 
Rumori di ferri battuti su legni spezzati
lunghi veli neri
di donne nascoste e piangenti
lenti passi ondulati e lenti lamenti
lenti lenti lenti.
 
Sotto le croci
e le spine acute e dolenti
figure incurvante
nella passione segnano il tempo.
 
Io sono là con loro impietrito
e soffro l’attesa
per tre giorni l’avvento.

Il guscio

 
io gasteropode di vita
coi versi mi son fatto
una conchiglia tonda
avvolta a spirale curva
alla bisogna l'epiframa
pongo all'ingresso e
con la radula combino sensi.
guscio tuttavia fragile
ripara se non pensi che
mille piedi passano sempre
sulla strada che fai
con scarpe grosse chiodate
indifferenti.

Aiutami parola.

aiutami parola
vesti quelle emozioni
spoglie dei battiti del cuore
randage tra i pensieri e l'anima
corrono a frastornarmi
indifeso incapace di frenarle
mi tremano le mani e il labbro
aiutami che potrò cantarle.
 

Un giorno vivo

quando le nubi accastellate
a scolpire sogni
lentamente aprono il velario
sulla scena della vita
e si recita un racconto
dal vero anche breve
l'anima mi succhia il senso
e ne esce a volte
lacera e contusa ma
un altro giorno vivo.
 

Miracolo d'Amore

Ogni giorno
un miracolo,
senza rumore...

Come il mare
increspato
porta un'onda
dietro l'altra.

Come il vento
sulla sabbia
alza nuvole di polvere.

Come il sole d'estate
accende la pelle.

Come il ricordo
ti accompagna
con voci mature.

Come un bimbo che cresce
giocando.

Come lei che ti guarda
e arrossisce.

Come tu che la guardi
e sorridi.

Ogni giorno
un miracolo,
senza rumore...

Fabio Cogolato

.. radicata a pietre ..

Ginestra

 Da Pianto dei poeti di alda merini

...è solo canto
canto rubato al vecchio del portone
rubato al remo del rematore
alla ruota dell'ultimo carro
o pianto di ginestra
dove fioriva l'amatore immoto.

 

Quella ginestra radicata a pietre
parete del muretto sulla murgia
nel vento di scirocco caldo e secco
seduti sulle chianche i giovinetti

a predisporre lì i loro sogni
guardandosi negli occhi cristallini
e carezzando guancia di velluto
di porpora d'aspetto temperato

mentre il tratturo scorre sotto il carro
portando seco il contadino immoto
quando il tramonto s'avvicenda al giorno

e lascia al buio i fiati degli amanti
rimessi al vento in aridi filari
nel disincanto d'anime intrecciate
 

Copyright © foto mia .. Lorenzo 31.3.10

Margine di primavera

Qui presso un margine di primavera
non rifiorisce forse anche la gioia?
La luce tarda, il vento, i suoi profumi
con un ronzio lieve escono dal sonno
e le agre coltri di stelle e di zagare
regalano una gracile bellezza.
 
Ma gli occhi stanchi tornano agli inverni
e la memoria sgorga dalle notti;
per questa via riprendo la mia corsa
e da ogni curva erompono immutate
opache forme sperse nelle nebbie
in luoghi incerti che la mente sfronda.
 
Con ninnoli e trastulli intanto tu
intrecciando ghirlande d’aria stai
alla finestra, effimera crisalide,
ad attendere incanti dalle fate.
 
 

Cose Così [all'infinito]

Con le mani
che ti prendo e affondo
             in secchi d'acqua piovana,
irroro i polsi e inumidisco
             le ossa fino al midollo.
Brividi,
costretti in corone di rovi,
confusi al verde e
             al nero delle more,
muovono in farfalle.
                        Sono lenzuola, ancheggiano
                                 in danza perpetua sul filo.
Ho il coraggio dell'amore dalla mia,
                        mi sussurra e
                                  mi trasporta dentro te.

[all'infinito]

Manuela

Collidere - II

Chi ti parla è ovunque?
E, se lo ascolti, sei in ogni suo luogo?
 
Che pena correggere
la ciclica delle confluenze.
 
Disinstallo la pelvica
dal mio ventre:
 
aduno mani e labbra
sulle fusa di quest’altrove domenica
e dispaio.
 

Collidere - I


Mi dicevi che non potevi fermare le braccia
al mio solo corpo
né un’ellittica ad un solo fuoco.
 
Avevo crampi di pancia
e la mente che straniava sulle cuccume.
 
Capivo il succo dal sale.
 
Smisi di colpo di raccogliere imperfezioni
nelle fasi a pinze di pelle.
 

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