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Speranza a fette

 Eri a terra sotto di me eri stanca, eri persa nei tuoi guai, eri lontana da te, eri morta al sole del pallido inverno, eri cosi distante immersa nel silenzio delle bugie e nel buio immenso delle domande che sputavi, eri la percezione del brivido in mezzo ai guai, un anima gravida incoronata dal fischio del vento che ti stringe e và.

La messa del giorno di Pasqua

La chiesa è piena di gente
le panche stipate all'inverosimile,
il prete raggiante
celebra la sua omelia.
 
Un bambino si gira
litiga con la sua sorellina
infastidito dal profumo d'incenso
con la sua maglia di kashmere bianco.
 
L'organo suona per merito
di una donna di neve.
con la sua collana di perle
la lunga gonna di renna.
 
Qualcuno guarda già l'ora
mentre dodici candele
levano fumo nel cielo.
 
Il terzo chierichetto
si ficca un dito nel naso
sua madre lo fulmina con uno sguardo.
 
C'è fila per il confessore
e la signora dalle calze a rete
bleffa sui suoi sette peccati.
 
C'è un'assoluzione
anche per l'assessore corrotto
due preghiere per Giuda Iscariota.
 
Lei è nella navata di destra
i suoi figli, suo marito
e sua madre a cui tremano le mani.
 

Bagna e asciuga.

Onda che viene e che va, movimento ipnotico,
acqua che bagna e asciuga l’arsura.
 
Flusso e riflusso inarrestabile il corpo tuo.
Scivola via portato dalla corrente e poi ritorna.
 
Il moto ricomincia, chi può fermare il mare?
A volte, come scoglio imperterrito, ci provo.
 

Etre jeune

l'originale inviatami da Maria Luisa
Auteur : Samuel Ullman
La jeunesse n'est pas une période de la vie,
elle est un état d'esprit, un effet de la volonté,
une qualité de l'imagination, une intensité émotive,
une victoire du courage sur la timidité,
du goût de l'aventure sur l'amour du confort.

On ne devient pas vieux pour avoir
vécu un certain nombre d'années;
on devient vieux parce qu'on a déserté son idéal.
Les années rident la peau;
renoncer à son idéal ride l'âme.
Les préoccupations, les doutes,
les craintes et les désespoirs
sont les ennemis qui, lentement,
nous font pencher vers la terre
et devenir poussière avant la mort.

Jeune est celui qui s'étonne et s'émerveille.
Il demande, comme l'enfant insatiable ''Et après ?''
Il défie les événements
et trouve la joie au jeu de la vie.

Vous êtes aussi jeune que votre foi.
Aussi vieux que votre doute.
Aussi jeune que votre confiance en vous-même
aussi jeune que votre espoir.
Aussi vieux que votre abattement.

L'incontro tra Elena e Paride

<<Elena (prefazione):
"Oh Paride,
vieni a rapire la tua Elena
in un dì senza sole.
Ti aspetto amore mio,
vivrò sotto il tuo incantesimo,
sfiorami con un tocco
le guance
e sarò tua.">>
-La conoscenza-
Paride:
"Ecco s'erge all'orizzonte
un nobil destriero.
Il fiero cavaliere cavalca al tramonto,
dipinge dietro sè
ogni sorta di incantevoli sfumature.
Arriva il suo splendore,
illumina la Grecia possente,
brilla notte e dì
la stella di Paride."
Elena:
"Menelao m'ha tradita anch'oggi.
Non si fa veder da ore ed ore,
io in pena per lui ad aspettar,
finisco per parlar con Luna e Sole,
unici miei compagni."
(Comincia lieve il pianto di Elena, che culla tutta Sparta, che apre ogni cuore.)
"Povere le mie lacrime,
sprecate per un bastardo
che di me
e della nostra terra non si cura.
Ho donato troppa fiducia a questo Mondo,
m'illudevo perfino d'esser felice.
L'ambizione, così pare, opera buona non è."
Paride:
"Destino mio feroce
come hai potuto farmi questo?
Paride il dannato,
ecco come mi chiamano alla mia patria!
Grecia, oh Grecia maestosa,
dimostrami il tuo splendore,
fammi incontrare una delle tue dee."
(Le luci rosee e dorate ben presto s'abbandonan al crepuscolo, che avido, non permette alle stelle di brillare)
Paride:
"Me misero, nemmeno il cielo mi vuol giovare, in questa notte senza luna.

Felice da morire

Lei aveva un rapporto quotidiano con la sua morte. Non che la desiderasse, non più di quanto avesse desiderato la vita, d'altronde. Solo che, come dire?, sapeva che prima o poi sarebbe capitato, così come le era capitato di nascere le sarebbe capitato anche di morire. In realtà accumulava anche quelli che adesso si chiamano "fattori di rischio" come se li collezionasse - questo ce l'ho, questo mi manca. Sicché si sarebbe potuto supporre un certo gusto per l'autodistruzione, ma non c'era compiacimento in questo, solo che non la vedeva come un rischio, la morte. Piuttosto come una certezza. Trovava stucchevoli tutte quelle dichiarazioni sul fatto che fumare o essere grassi accelerassero il processo: come si può accelerare ciò il cui tempo non è previsto né prevedibile? Non è come se gli esseri umani avessero una data di scadenza, ma solo se conservati in modo corretto. Solo, ad un certo punto, almeno finora, ed estrapolando dai precedenti, e senza voler porre ipoteche sul futuro, accade che muoiano.

Interminabile corsa a vent'anni

Corsa sull’asfalto rovente
verso un mondo che non c’è
nella città dei rumori
della gente della noia
dell’indifferenza.
Un rettilineo di alberi muti
si apre davanti ai tuoi occhi
grigi di nebbia azzurri di sole
alberi come fantasmi
ondeggianti impazziti
ubriachi di nafta e di gas
ti chiamano
la vita ti chiama e l’amore
non chiudere gli occhi

Verso Est

 
giusto l'inverno
per giustiziare il fato
rinascere ora
 
raccontarsi la vita
e rinnovarla tutta

Il rischio dell'accidia

correrò di nuovo il rischio dell'accidia
in questo giorno di grigio che offende gli occhi
e di rumori attutiti e astratti
 
 
come si attarda l'attesa sul mio corpo
si annida nel vizio capitale
peccato senza remissione
 
 
m'impantano nella palude Stigia
con un semplice socchiudersi degli occhi
e il franare delle mani in grembo
 
 
e non fosse che non credo a niente
dovrei davvero temerle
le trombe del giudizio
 
 
lo squillo stentoreo che interrompa
 
                                       [il silenzio
 
 
 

Urlo

Nella piovosa
nebbia il tuo nome e
tu non rispondi

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