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blog di Costanza Pocechini

Sfilacciature

 
 
Un ricamo d’inverno
quei veli di ragno
fra spigature,

Se

 
 
Se in te ci fosse tenerezza
la sentirei,
il sasso pur se corroso
del tempo narra la storia
e ha un’eco infinito
il battito del cuore,

La cantata di Cailleach Bheur

 
Una bella signora mi guardò,
a una svolta di via della vita,
invidiai le sue gambe scattanti,
delle dita il sinuoso librare,
null’altro,

Racconto d'un seme di grano

 
Pungente
è l’odore del vangato,
ammansita
la terra fertile
brama il seme,

Dopo

Esploderanno i sensi,
ci troveranno già ubriachi,

Dies Illa

 
Quel giorno fu la fine.
 
Adesso sono terra percorsa da fiumi
sommersa nei laghi glaciali
umiliata da cariatidi

C'è ancora tempo

Tra visioni di nubi
plumbee,
sfumate con arte
e profili di grigio più intenso,

Il fiato del lago di Telese

 Sono scese,
incipriate di luna
chimere canute,
ancora scosciate,
a braccia protese,
urla gelando.

Tristezza recita

 
 
A tronchetti,
avvilita,
sul greto del fiume
la stesa di canne,
nunzia tristezza.

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