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blog di Eleonora Grana

Lacrima

E nell'ultimo silenzio

Non posso dimenticare

Non posso dimenticare
perché non ho memoria
di corpi senza nome
arsi nel vento gelido
dal fuoco della pazzia.
 
Non posso dimenticare
perché la Storia è la maestra
amareggiata e vana
che il mondo non ascolta
e non vuole conoscere.
Non posso dimenticare
perché il fumo d'innocenza
s'è tramutato in vento
e disperso nel silenzio.
 
Non posso dimenticare
perché non ho mai visto
ali strappate
e respiri rubati
senz'alcun senso.
 
Non posso dimenticare,
ma voglio conoscere,
ma voglio imparare,
ma voglio soffrire
e voglio urlare.
 
Non posso dimenticare
che la follia più grande
sarebbe ignorare
il grido che si cela
nell'urlo del silenzio.
 

Vittima d'un sogno

Terremoto

S'è alzato, il mondo,
e le sue pietre in rivolta
hanno oscurato ogni cosa,
punito ogni sospiro.

Questa terra era un inferno
e la sua morte inaspettata
è solo più rumorosa
di un' esistenza ignorata.

Sommersi da grida
e polvere di fuoco,
occhi impietriti
cercano l'ultimo ricordo.

E' la rivolta d'un mondo
stanco di esistere
senza che nessuno
ascolti il suo urlo.

Ora tutti lo sentiranno.
Ma forse solo per un minuto.

Rumore di nulla

Rumore di nulla
che nessuno avverte.

Grido lacerato,
si perde nelle tempeste.

Parole come perle
che nessuno ha indossato.

Rimpianto d'un istante
sfuggito al tempo.

Speranza dispersa
in oceano di pianto.

Foglio bianco
da inchiostro mai sfiorato.

Memorie perse
in spire di tristezza.

Tutto questo vorrei
smettere di essere.

E soltanto vivere.

 

Poesia inclusa nella mia nuova raccolta "Frammenti" (casa editrice Battei) uscita il 14 dicembre.

Parlo

Parlo per quel mendicante
che all'angolo della strada
prega al niente.

Parlo per quella donna
che sorride a forza
e sta morendo dentro.

Parlo per il bambino
che non ha forza d'urlare
o ribellarsi al destino.

Parlo per il vecchio
stanco del cammino
e del corpo in rovina.

Parlo perché osservo
quel mondo nascosto
a cui nessuno dona ascolto.

Parlo perché lo sguardo
assorbe ogni cosa
e salvezza è la parola.

Parlo perché non c'è spazio,
nell'animo tormentato,
per l'indifferenza.

Alta marea

S'alza il mare,
e il vento che sale
lo esorta
il mondo a dominare.

M'accascio su granelli candidi
che diverrano presto fango.

Rimango, inerme,
labbra mute e fredde,
il corpo vibrante di speme...

Ad aspettare.

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