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blog di Franco Pucci

Sorridendo

piano, dolcemente
le mani sui tuoi fianchi
cullano il tempo, serene
non c’è la rabbia vorace
degli anni più verdi
ora il ritmo scandito dal cuore
pare essere un andirivieni
di onde sulla riva
l’approdo è consueto,
il porto conosciuto
ma ogni volta il viaggio
regala un’emozione diversa
la breve, intensa tempesta
si calma, si placa il respiro

sorrido, sorridi
 

Attesa

Ecco, mentre l’acqua mi circonda
l’isola che mi ospita attende il mio cuore.

Giro lo sguardo ed il passar fugace
di anni diversi sotto cieli alienanti
ha lasciato solchi profondi nell’anima.

Ora finalmente serena, libera da scorie
attende Selene per nuovi incontri.

Quando la dama bianca si specchierà
come menestrello ne canterò l’amore
se Crono tiranno me ne darà il tempo.

Attendo
 

 

Scientemente incosciente.

Sarebbe meglio che assecondassi i miei lustri
e mi decidessi una buona volta a crescere,
il bianco che mi incorona vorrebbe saggezza
ma non me ne curo, ho il cuore bambino.
 
Ho lasciato l’anima stesa ad asciugare, 
come in eterna vacanza attraverso il tempo:
niente paura, ho una buona scorta di fazzoletti
per le prossime lacrime di coccodrillo!
 

Un avatar per amica

Un simbolo, una foto, un divertissement
ecco che fili sottilissimi di bit e pulsare di transistor
ti collegano e ti uniscono con un ectoplasma.

Così è stato, ho risposto ad un invito e mi sono
scoperto paroliere della luna, dell’amore, della canizie
strano mondo, quello che mi circonda quotidianamente.

Parlo con un computer, scrivo ad un ectoplasma
eppure c’è, dietro ad una mutevole icona divertita,
chi mi sorride e mi sprona continuamente: un amica.

Un avatar…?
 

Oggi

oggi non saprei dirti l’amore che mi attaglia
oggi non saprei darti che un cuore di paglia
cuore imbalsamato in attesa di prender fuoco
che cerca di bluffare barando a questo gioco

oggi che il mare intorno finalmente mi circonda
oggi posso godere degli spruzzi che fa l’onda
racchiuso in un isola che emana un forte odore
di salmastro e che dona pazienza al pescatore

oggi seduto qui sul molo tornerò a pescare
oggi che ho nuova forza tornerò ad amare
la rete che ho gettato un tempo assai lontano
colma ormai d’amore tirerò a riva piano piano

oggi i miei propositi sembran essere sinceri
li ho legati stretti a me….ma forse era ieri
 

Cin Cin

Che senso ha augurarsi un anno diverso,
nuovo, migliore che sappia come amare
quando vedi la vita scappare dalle mani
come sabbia serrata inutilmente in pugno?

Mentre chi conta i granelli di sabbia rimasti
dopo le ingiurie della stupidità del mondo
che crede ancora alle ipocrisie del potere,
io brindo con il mio bicchiere d’assenzio.

cin cin…
 

Il mazzo di chiavi

mani impazienti davanti alla tastiera
attendono il via per libere scorribande
mentre il pensiero volge ormai alla sera
il cuore ansima, l’affanno è molto grande

anima persa che attendi fiduciosa
il vuoto è stato colmato, l’otre è pieno
limpida è ormai la visione di ogni cosa
nel tuo cammino è tornato il sereno

il tempo padrone delle chiavi di casa
mi ha ceduto un duplicato a caro prezzo
le ho prese a nolo come ogni altra cosa
che circonda la mia vita ormai da un pezzo

ora gingillo questo importante cimelio
mi illudo di esser padrone del mio tempo
non mi accorgo di aver preso un abbaglio
se varco quella porta, non c’è più scampo
 

Tante piccole ferite

lungo il corso della vita sono inciampato
in una siepe di more e rovi le cui radici
tante piccole ferite mi hanno procurato
e dolgono al solo sfiorarne le cicatrici

le porto con me da anni e accompagnano
la cadenza del mio passo incerto, dolorante
esperienze vissute e lacrime che segnano
il cammino di un'anima inquieta ed errante

ora che respiro di nuovo il cuore si é acceso
e l’anima si è svegliata dal lungo torpore
accarezzando le piccole cicatrici ho deciso
tante piccole ferite non danno tanto dolore

Non sembra, ma vivo.

Eppure vivo, respiro, anche se col fiato corto
centometrista sfiatato che crolla a due passi dall’arrivo
vuoto dentro alla ricerca disperata di un appiglio
dove appendere le poche parole rimaste.

Ho steso l’anima ad asciugare sperando in un sole benigno
nel frattempo indaffarato tolgo le spine dal cuore,
volgo lo sguardo distratto al mondo che scorre la sotto
e ritiro la scaletta di corda ranicchiandomi sulla mia nuvola
 

Quando la poesia si colora

[Quando é nato era piccolo, rosso e congestionato
il tempo ha medicato le ferite, ali forti gli ha donato]

Ora vola, nessuna rete lo può fermare,
tanti pensieri e idee lo aiutano a migrare
c’è chi lo sostiene e gli indica la via
e chi gli dedica solo compagnia.

E’ un posto diverso, uguale a tutti noi
dove tutto si mescola o sei libero, se vuoi
ma se ti cattura non puoi scrollartelo di dosso
ti resta nell’anima il suo colore, il Rosso.

 

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