blog di Greta Leder

tu mi permetti di guardarti

si starti vicino

di amarti così come sei

qualsiasi scelta farai...io ci sarò comunque

se tu lo vorrai

fino a che tu lo vorrai

toccami e ti rispondo

ogni istante vissuti nella nostra verità...è un istante infinito

 

 

Un pomeriggio di dicembre, una piccola città, la pioggia che bagna questi marciapiedi tristi.

Vetrine illuminate, vetrine annoiate, come me che non le guardo più…

Vetrine che sono cambiate, negozi che non esistono più.

Una piccola città che cambia, come cambiamo noi.

 

Allontanami da te

perchè il mio cuore vola troppo alto

perché sogno troppo alto

Si sta creando un'atmosfera di attesa, fatta di lunghi silenzi che a volte ricorda Beckett di Aspettando Godot, con la sola variante che in Beckett si aspetta qualcuno, mentre io aspetto che qualcosa di imprevedibile accada.

Il pensiero corre, vola laddove non esistono divieti e le emozioni che senti creano vortici immensi, è la spirale ovale dei sensi.

Tu come una spina di rosa mi hai punto

sulla mia pelle ancora quei brividi

Da oggi è disponibile l'ebook di "Disarmonie d'identità."

Lo potete trovare su:

 

Alberto, 30 anni, impiegato in una tipografia e Daniela, 28 anni cassiera di un supermercato.

Un amore segreto il loro, per il matrimonio di lui, per quello di lei e per la necessità di non far sapere alla piccola comunità il loro amore peccaminoso.

Tra i due, un codice fatto di sguardi, gesti, piccoli incontri casuali nella loro quotidiana vita da clandestini.

Amo il mio lavoro, forse perché ne ho subito il fascino nella mia infanzia.

Per me era un evento ogni giorno.

Un filo di fondotinta, una spolverata di cipria, il rossetto….vedere mia madre che si truccava ogni mattina era un evento per me….era un rituale meraviglioso da osservare.

Era ancora più bella quando si truccava. Si trasformava in bellissima, era come avere una mamma nuova, diversa ogni giorno.

 

Notte fonda, sto guidando da un po’ e decido di fermarmi in autogrill.

Entro stancamente in questo non luogo.

Candida

Ed è questo candore

che vorrei sporcare

Di me

Di un me indelebile

Arduo da evocare